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Genitori italiani confusi sui farmaci, il 60% li scambia per integratori

30 ottobre 2014 | 19.01
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Genitori italiani confusi sui farmaci, il 60% li scambia per integratori

(Adnkronos Salute) - Genitori italiani confusi in materia di farmaci. Spesso utilizzano medicinali di automedicazione, quelli senza obbligo di ricetta, per curare i disturbi dei loro bambini. Ma il 60% confonde gli integratori con i farmaci e solo il 31% considera il foglietto illustrativo una fonte di informazione. La buona notizia è che il 77% considera il pediatra come punto di riferimento, seguito dal farmacista (11%). Ma il 15% si affida a 'dottor Google', anche se appena l'8% ritiene affidabile ciò che legge sul web. E ancora: in oltre il 5% dei casi mamme e papà usano impropriamente medicine che hanno già in casa. E spesso non le somministrano in modo corretto, nei tempi e nelle dosi. E' la fotografia scattata da un'indagine condotta dal Centro studi della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), presentata oggi a Milano durante un incontro promosso da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione.

"Il 'dottor Internet' ha spesso provato a sostituire nell'ultimo decennio il pediatra almeno in apparenza - spiega Giampietro Chiamenti, presidente della Fimp - Quando le mamme vengono in ambulatorio molto spesso arrivano già con una diagnosi in mano, soprattutto quelle con una buona istruzione, ma poi per fortuna finiscono per ascoltare il loro pediatra di fiducia. Perché in fondo quello che conta nel rapporto tra medico-paziente, soprattutto quando il paziente è un bambino, è la relazione di fiducia che s'instaura con la famiglia".

In questo scenario gli esperti ritengono "fondamentale l'educazione dei genitori a un uso corretto e responsabile dei farmaci di automedicazione", riconoscibili grazie al bollino rosso col sorriso stampato sulla confezione. "C'è molta strada da fare nel campo della conoscenza della possibilità di affrontare i lievi disturbi, soprattutto quelle più frequenti (rinite, febbre, tosse, stipsi) con i farmaci di automedicazione - afferma Adima Lamborghini, pediatra di famiglia e membro del Centro studi Fimp - Le fonti che i genitori ritengono più affidabili (pediatra, medici di famiglia, farmacista) hanno un ruolo in questo processo, ma occorre una sensibilizzazione anche a partire dai mezzi di comunicazione di massa".

Per tutti questi motivi Assosalute ribadisce l'importanza di seguire alcune semplici regole per riconoscere le diverse tipologie di farmaci, e di conseguenza per sapere come utilizzarli responsabilmente. Ecco i consigli:

1) L'impiego dei farmaci di automedicazione è indicato per il trattamento di disturbi lievi per un periodo limitato di tempo (3-5 giorni). Se i sintomi persistono o ne compaiono di nuovi è necessario consultare il pediatra;

2) E' importante saper distinguere le diverse categorie di farmaci: è senza obbligo di ricetta (di automedicazione) un farmaco che ha sulla confezione il bollino rosso sorridente;

3) L'impiego di farmaci con obbligo di ricetta non deve avvenire mai senza il consulto del pediatra, anche se il bambino ha già assunto lo stesso farmaco in passato;

4) Leggere e seguire sempre le istruzioni del foglietto illustrativo;

5) Valutare insieme al pediatra posologia, dosaggio, eventuali allergie o assunzioni concomitanti di altri farmaci;

6) Tenere le confezioni dei farmaci fuori dalla vista e dalla portata dei bambini;

7) E' fondamentale conservare le confezioni conformemente alle istruzioni d'uso e controllarne la data di scadenza;

8) Non bisogna fidarsi del passaparola, ma solo del consiglio di chi il farmaco lo prescrive (pediatra) o lo dispensa (farmacista).

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