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Genova: chiusa inchiesta crollo torre piloti, 7 indagati

20 marzo 2015 | 15.55
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Nell'incidente il 7 maggio del 2013 persero la vita 9 persone. A causare la tragedia fu la nave portacontainer Jolly Nero. Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo plurimo, crollo colposo e falso

Genova: chiusa inchiesta crollo torre piloti, 7 indagati

La Procura di Genova ha chiuso l'inchiesta sul crollo della torre dei piloti del porto, in cui il 7 maggio del 2013 persero la vita 9 persone. A causare la tragedia fu la nave portacontainer Jolly Nero della compagnia Ignazio Messina&C, che durante una manovra urtò la torre, abbattendola.

L'atto di conclusione delle indagini è stato notificato al comandante della nave, Roberto Paoloni, al pilota Antonio Anfossi, al primo ufficiale Lorenzo Repetto, al terzo ufficiale Cristina Vaccaro, al direttore delle macchine Franco Giammoro, al comandante d'armamento Gianpaolo Olmetti e alla compagnia Messina, che era stata iscritta nel registro degli indagati per responsabilità amministrativa. Gli indagati sono accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo, crollo colposo e falso.

Il pm Walter Cotugno contesta agli indagati omicidio e lesioni colposi di avere “effettuato la delicata fase di rotazione nelle immediate vicinanze della torre e delle strutture annesse, pur consapevoli che le predette strutture erano utilizzate da numerose persone ed erano poste al ciglio banchina su palafitte”. Non solo: sulla nave era in corso un’avaria, il contagiri del motore era rotto e non era possibile stabilire sia il funzionamento del motore sia la velocità. Nonostante questo la nave non fu affidata ai rimorchiatori che avrebbero potuto effettuare un servizio in consegna e governare interamente la manovra.

A Repetto, Paoloni e Giammoro è poi contestato di non avere mantenuto un costante contatto tra la plancia e la sala macchine in considerazione dell’avaria del contagiri. In assenza di comunicazioni, il motore in avaria non sarebbe stato tempestivamente riavviato, causando l'impatto con la torre e la strage.

A Olmetti viene contestato di di avere omesso “di effettuare e di controllare che venisse effettuata l’analisi di gran parte degli incidenti avvenuti alle navi della flotta Messina, alcuni dei quali relativi a mancati riavii del motore in fase di manovra ed in diversi casi relativi specificamente alla nave Jolly Nero”.

Cristina Vaccaro, con Paoloni, è accusata del falso, per avere controfirmato la check list di controllo degli apparati della nave, assicurando in partenza che tutto era in regola.

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