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Genova, maxi incendio su alture Cogoleto

26 marzo 2019 | 07.14
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In fumo 100 ettari di bosco, possibile causa la caduta di un cavo elettrico per forte vento

Genova, maxi incendio su alture Cogoleto

Si stima che siano circa 100 gli ettari di bosco andati in fumo a Cogoleto, nell'incendio che ha colpito la scorsa notte il comune del ponente genovese tenendo con il fiato sospeso per ore la Regione. Due case distrutte dalle fiamme, patrimonio pubblico e diverse attività danneggiate, 47 persone allontanate precauzionalmente dalle abitazioni in collina e tanta paura: è il bilancio di queste ore con un intervento reso complicato per via del vasto fronte di fuoco, con fumo e lapilli arrivati dalla collina fino all'Aurelia sul mare, e del forte vento. Ancora da chiarire le cause, anche se non si esclude la possibilità che ad innescare il rogo possa essere stata la caduta di un cavo di una palificazione elettrica, ipotesi al vaglio in queste ore.

Un testimone avrebbe riferito di aver visto cadere il palo e il cavo, sulle alture in zona Maxetti (tra le prime aree interessate dal rogo), subito prima della comparsa delle fiamme, tesi compatibile con la caduta del traliccio per via delle forti raffiche. Al momento, dopo un lungo lavoro dei vigili del fuoco, le fiamme sono sotto controllo con ancora solo alcuni piccoli focolai, mentre sono partite le operazioni di bonifica. "Si è trattato di un incendio di interfaccia - ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Stefano Mai dopo il sopralluogo di questa mattina - sono in corso le bonifiche, i 2 Canadair sono rientrati, resta in opera l’elicottero regionale". Questa mattina il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha seguito l'evoluzione del rogo nel genovesato dalla sala operativa nazionale dei vigili del fuoco. Non si è trattato infatti dell'unico rogo di queste ore sul territorio della Regione.

"E' sotto verifica la situazione dell’incendio sul Monte Zatta a Mezzanego, al momento l'estensione stimata è di 25 ettari - ha concluso l'assessore - E' stato spento l’incendio a via San Pietro e Paolo di Savona dove sono bruciati 3.000 metri quadrati. Spento anche l’incendio in località Gameragna a Celle Ligure nel savonese dove sono bruciati circa 300 metri quadrati. Sono stati dei falsi allarmi, invece, l’incendio di Varazze (provincia di Savona) sulla strada provinciale Via Genova e quello della frazione di Ussel a Varese Ligure. Per tutta la notte nelle operazioni di spegnimento sono stati impegnati 90 uomini, 60 dei Vigili del fuoco e 30 volontari. Altrettanti uomini sono impegnati oggi. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento".

"Ragioniamo sullo stato di emergenza regionale, ci sono aziende danneggiate e case private", ha detto all'Adnkronos l'assessore regionale ligure alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone dopo il sopralluogo. La conferma è arrivata anche dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il quale ha spiegato, essendo la zona circoscritta, che si sta valutando di "accedere ai fondi di protezione civile e risarcire alcuni che hanno avuto le case danneggiate o i magazzini e capannoni distrutti". 

IL RACCONTO DEGLI ABITANTI- "Non c'è più nulla, una vita di lavoro. Ieri notte in questa casa c'era il ragazzo che abita qui, da quassù sono scappati via, in tanti chi poteva con le macchine. Qui c'era tutta la legna accatastata, di sotto il bombolone del gpl. E' andata di lusso, poteva scoppiare la casa". Attilio Lumachi, 70 anni, osserva con gli occhi lucidi quello che rimane del suo vivaio terrazzato, parte della storica attività di famiglia, distrutto dalle fiamme. Mentre racconta all'Adnkronos le ore di paura appena passate, qui in salita Maxetti il fronte di fuoco è spento da poco, qua e là c'è ancora qualche piccolo focolaio. Salita Maxetti è una via nel bosco: dal centro di Cogoleto dista poco meno di un chilometro e da qui si passa per arrivare in collina, in una strada secondaria stretta, ripida e tortuosa che raggiunge la frazione di Sciarborasca. L'incendio di ieri notte è partito quassù, sulla cima della via, che percorre il fianco della collina, disseminata di 4 o 5 abitazioni di campagna. Le fiamme sono arrivate fino al paese, spinte dalle raffiche di vento: del vivaio dei Fratelli Lumachi, stretto tra il focolaio più basso del rogo e la carreggiata dell'autostrada A10 rimangono poche piante. Tutto il resto è nero e fumo.

Le stesse fiamme hanno carbonizzato la vegetazione stringendo d'assedio il quartiere di Capieso, una strada sola per raggiungerlo, circondato dal bosco, sul fianco fronte mare della stessa collina ma spostato verso levante. "C'era fumo ovunque - raccontano gli abitanti - abbiamo preso le macchine e siamo scappati in paese appena ci siamo resi conto, c'erano già le fiamme alte". Qui le palazzine sono rimaste intatte, ma della vegetazione, pini e canneti, qui è rimasto poco e quel poco incenerito. Nella casa indipendente accanto al vivaio di Lumachi vive un ragazzo. Il titolare della ditta di vivai e giardini vive poco più in basso. Le fiamme sono arrivate anche lì.

"Intorno a mezzanotte ci siamo accorti di cosa stava accadendo - prosegue Lumachi - siamo stati tutta la notte qui sotto. Abbiamo provato anche a salire ma era impossibile passare per il fuoco e i mezzi di soccorso. Da qui sono scappati via tutti, da casa mia eravamo sul tetto a bagnare sennò prendeva fuoco. Se non c'era mio genero sul tetto a tenere lontane le fiamme sarebbe finita bruciata anche la casa". Le cause sono ancora in via di accertamento però "dicono che è caduto un palo della luce - aggiunge - e potrebbe aver fatto corto circuito. Forse si è abbattuto per il vento".

Per Lumachi, 5 dipendenti, un'attività storica fondata dai nonni degli attuali titolari e conosciuta oltre i confini del paese, il bilancio è pesante. "Guardi il vivaio com'è conciato - conclude il signor Attilio - è bruciato un trattore, un capannone. Guardi queste piante - continua indicando le piccole palme annerite - Il trattore non c'è più, qui c'era una montagna di vasi fino in cima: non c'è più niente". Il paese si è mobilitato fin da ieri notte per aiutare i residenti evacuati, chi ha aperto il negozio, chi ha fornito l'acqua e chi un riparo temporaneo oltre a quello messo a disposizione dal Comune. E oggi, dopo la messa in sicurezza dell'incendio, è iniziata la conta dei danni, quelli al patrimonio pubblico ma anche privato. In salita Maxetti sono andate distrutte 2 abitazioni, gli abitanti (4 persone) portati via dalle case intrise di fumo con l'aiuto dei soccorritori sono stati accompagnati in ospedale per controlli, ma nessuno è rimasto ferito in modo grave, particolare non scontato viste le proporzioni dell'incendio.

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