E’ tra i maestri orafi più apprezzati in Italia e nel mondo. Artista poliedrico e tenace, dalla natia Calabria è riuscito in 50 anni a brillare nel firmamento degli artigiani orafi, facendosi ambasciatore del Made in Italy grazie alla sua estrema versatilità e abilità nel plasmare e modellare i gioielli. Tra teatro e opera, fino al cinema (indimenticabili i monili realizzati per ‘Otello’ e ‘Il giovane Toscanini’ di Franco Zeffirelli, o ancora per il più recente ‘N Io e Napoleone’ interpretato da Monica Bellucci) passando per la televisione, dal suo laboratorio-bottega, aperto nel 1963 a Crotone, oggi Gerardo Sacco sbarca a Roma, aprendo un nuovo store nella centralissima Via Margutta, storico quartier generale degli artisti capitolini (FOTO).
Una piccola wunderkammer inaugurata oggi, che racchiude al suo interno alcune delle sue creazioni più iconiche, come ‘Mediterraneo’, ‘Mito’ e ‘Magia’, gioielli densi di valori simbolici, magici e scaramantici, a partire dalle trottole e dai pupi siciliani. “Da bambino, in bottega vedevo questi pupari che raccontavano storie e le tramandavano – dice Sacco all’Adnkronos – Racconti cruenti come assassinii, disegnati in una specie di telaio bianco ‘colorato’ da fatti di cronaca nera, che a me però non piacevano. Io volevo narrare le storie di Rinaldo e Angelica, personaggi dell’epopea carolingia. Mi affascinavano così tanto che oggi, a distanza di anni, ho deciso di raccontarle”.
Con l’apertura di questo negozio, Sacco intreccia la sua storia con quella della Città Eterna: “Oggi corono un sogno - racconta emozionato - Non è un palazzo pieno di gioielli come quelli delle grandi griffe, ma spero di trovarmi bene in mezzo agli artisti, io che sono un artigiano, orgoglioso di far parte di quei calabresi che esportano ancora braccia e mente nel mondo. Sono grato al mio lavoro perché a distanza di anni riesco ancora a raccontare delle bellissime storie. Detesto fare un pezzo di metallo e metterci una pietra sopra”.
Il risultato è straordinario: un cabinet de curiosité destinato a mettere in risalto anche nella Capitale l’arte orafa che oggi risente un po’ della crisi. “Il mercato del gioiello seriale ha subito una grande crisi – spiega il Maestro - ma io dico sempre che bisogna salvaguardare la creatività, l’arte di raccontare storie”.
Un lavoro meticoloso, il suo, che negli anni ha esaltato il glamour femminile sul grande schermo, raccogliendo il plauso delle dive del jet set. Un nome su tutti, quello della divina Liz Taylor, come ricorda lo stesso Sacco: “Liz Taylor era per me un mito, sin da bambino – sottolinea l’orafo – mi tremavano le gambe quando la conobbi per presentarle i miei gioielli al Teatro Petruzzelli a Bari, dove interpretava ‘Aida’. Invece risultava umile e disponibile, a differenza delle starlette di oggi, che pensano solo al cachet. Liz Taylor finì per innamorarsi di tutti i miei gioielli, acquistando l’intero campionario che valeva 300 milioni di lire. Io ero incredulo che si fosse meravigliata delle mie creazioni, lei che aveva il diamante ‘perfetto’, il Burton-Taylor”.
Molti gli ospiti che hanno presenziato all’inaugurazione dello store, tra cui Elena Sofia Ricci, Noemi Smorra, Gabriella Pession, e il presidente dell'Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo, Peppino Accroglianò. Assente giustificata, Maria Grazia Cucinotta. “Non solo testimonial, ma una carissima amica di famiglia – conclude l’orafo - ora impegnata in Cina” ma in suo onore è già programmata “una festa a novembre”.
