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Germania: esperto francese, Petry la Le Pen tedesca? percorsi diversi

05 settembre 2016 | 18.01
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Frauke Petry (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Frauke Petry (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il successo dell'Afd rappresenta "un'evoluzione importante della politica interna tedesca", 'Alternativa per la Germania' vince perché "non ha le sue radici nell'estrema destra", la leadership di Angela Merkel è già indebolita e i percorsi di Frauke Petry e Marine Le Pen sono diversi, per cui le somiglianze non sono tali da sostenere un paragone. E' l'analisi che Jean-Yves Camus, esperto dell'estrema destra francese, direttore dell'Osservatorio dei radicalismi politici, ricercatore dell'Istituto di relazioni internazionali e strategiche (Iris) di Parigi, fa con l'Adnkronos parlando del voto di ieri nel Land di Meclemburgo-Pomerania.

Partendo dalla definizione che alcuni danno della leader dell'Afd come di una Marine Le Pen tedesca e di un percorso di 'de-diabolizzazione' simile a quello della leader del Front National, Camus spiega: "Questo lavoro per la Petry non è necessario nello stesso modo, perché l'Afd non ha avuto il suo Jean-Marie Le Pen. Il suo vero problema è da una parte quello di convincere tanto l'est quanto l'ovest e dall'altra di riuscire a restare accettabile conquistando politicamente i manifestanti di Pegida (il movimento anti-Islam, ndr) che, in particolare a est, sono più radicali sulle questioni identitarie e di leadership".

Tra Petry e Marine Le Pen, prosegue Camus, "ci sono somiglianze di genere e di età, ma i percorsi sono diversi: la prima viene dal settore privato e non è succeduta a suo padre, la seconda non ha vissuto alcuna esperienza del comunismo. Comunque, Petry ha già rafforzato i rapporti con il Fpoe austriaco, alleato del Front national, ed un avvicinamento tra le due formazioni è possibili".

leadership Merkel già indebolita, rischia di convincere sempre meno alleati Ue su migranti

Quanto al successo dell'Afd nel voto di ieri, secondo l'esperto francese rappresenta "anzitutto un'evoluzione importante della politica interna tedesca". "Negli anni Sessanta e Settanta - ricorda - il leader conservatore bavarese Franz-Josef Strauss era solito dire che non c'era bisogno di nessun altro partito a destra del suo. Perché? Perché il passato nazional-socialista non poteva lasciare spazio all'estrema destra. E in effetti le formazioni veramente estremiste, l'Npd, la Dvu e i Republikaner, hanno conosciuto successi locali, ma sono sparite perché troppo radicali in un Paese macchiato dal suo passato".

L'Afd, invece, continua l'analisi di Camus, "non ha radici nell'estrema destra, nasce da una scissione sovranista della destra", l'Afd "è patriota, ostile al multiculturalismo ma poco somigliante all'Npd" neonazista, "è questo che rende il suo discorso accettabile in un contesto in cui la politica migratoria della cancelliera Angela Merkel è rimessa in discussione da una parte del suo stesso elettorato e in cui la Germania vede l'Islam radicale colpire il suo territorio, una cosa che è nuova. Euroscetticismo, crisi dei migranti e dell'identità nazionale, contesto terroristico: le determinati del voto sono identiche" in Francia, come in Germania, in Austria come nel Regno Unito.

Infine, parlando delle conseguenze sulla leadership della Merkel, l'esperto sottolinea come queste già ci siano, la cancelliera è giù "indebolita" ad un anno dalle elezioni generali. "Questo mese si terrà il voto in Bassa Sassonia e a Berlino, buoni risultati dell'Afd confermeranno le sue difficoltà, che hanno a che fare soprattutto con lo scetticismo dei tedeschi sullo slogan secondo cui si riuscirà a integrare tutti i migranti - chiosa - La Merkel, che chiede un'apertura agli altri Paesi dell'Ue rispetto alle sue idee, rischia di convincere sempre meno i suoi alleati".

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