L'edizione critica del Mein Kampf, il manifesto del nazismo scritto nel 1925 da Adolf Hitler, si è rivelata un successo editoriale in Germania. In un anno sono state vendute 85mila copie e per la fine di gennaio è prevista una sesta edizione. "I dati delle vendite ci hanno travolto. Nessuno se li aspettava", ha detto all'agenzia stampa Dpa Andreas Wirsching, presidente dell'Istituto di Storia contemporanea di Monaco (Ifz) che ha curato la pubblicazione. La prima edizione era stata stampata soltanto in 4mila copie.
Il libro è corredato da numerose note e commenti a cura dell'Ifz, che lo ha pubblicato come documento storico. A differenza dell'era nazista, quando una copia del libro veniva regalata ad ogni coppia di sposi, la copertina della nuova edizione è bianca con la sola scritta del titolo, senza svastiche o foto di Hitler.
Dopo la seconda guerra mondiale la maggior parte delle copie furono distrutte, mentre il land della Baviera è diventato proprietario del copyright e non ha mai voluto ristamparlo per non propagandare l'ideologia nazista e l'antisemitismo di Hitler che portarono alla tragedia della seconda guerra mondiale allo sterminio di sei milioni di ebrei nei campi di concentramento. Con la fine del 2015 sono scaduti i diritti d'autore e il Mein Kampf è stato nuovamente pubblicato, ma solo nell'edizione critica. In Germania è vietata ogni propaganda del nazismo.
