A fine 2015 scadranno i diritti d'autore sul libro di cui è titolare la Baviera, che ha costantemente impedito ogni tentativo di ristampare l'opera in territorio tedesco. In preparazione una versione annotata criticamente, ma le associazioni ebraiche contestano: "Si possono mettere le note a commento a uno come Hitler?". Un'edizione critica non basta a limitare i rischi legati alla diffusione del testo.
La Germania si avvia non senza malumori a compiere un passo storico decisivo, ristampando - in versione annotata e commentata - il Mein Kampf di Hitler, pubblicato per la prima volta in due volumi nel 1925 e nel 1926, diffuso prima del 1945 in oltre 12 milioni di copie e la cui ristampa è stata vietata dopo la guerra. A dicembre scadranno infatti i diritti d'autore sul libro di cui è titolare la Baviera che ha costantemente impedito ogni tentativo di ristampare l'opera in territorio tedesco, anche se edizioni in tedesco e tradotte sono reperibili in altri paesi.
Ora, di fronte al rischio di veder proliferare copie del manifesto di Hitler non corredate da spiegazioni critiche l'Istituto di storia contemporanea di Monaco sta finalizzando una versione del tutto particolare del testo, duemila pagine in cui analisi e critiche superano ampiamente il contenuto originale allo scopo di mettere in lettore in grado di prendere chiaramente le distanze dal messaggio.
Ma l'idea di veder tornare in circolazione lo scritto del dittatore nazista - seppure in versione critica - provoca resistenze e malumori, anche perché questo avviene in un momento in cui si registrano crescenti episodi di antisemitismo in Europa. Le critiche più decise arrivano dalle associazioni ed istituzioni ebraiche: "Sono assolutamente contro la pubblicazione di Mein Kampf', anche con le note. Si possono mettere le note a uno come Hitler?", si chiede Levi Salomon, portavoce del Forum ebraico per la democrazia e contro l'antisemitismo con sede a Berlino. "Questo libro sfugge ad una logica umana".
"Io capisco il disagio immediato che suscita il fatto che torni ad essere disponibile al pubblico un libro che ha svolto un ruolo così drammatico", ha commentato da parte sua il vicedirettore dell'istituto di Monaco Magnus Brechtken.
"D'altra parte ritengo che possa anche rivelarsi un modo utile di fare educazione storica e di illuminare" su certi fatti "il pubblicare un testo con i commenti appropriati, proprio allo scopo di evitare che quei fatti traumatici possano ripetersi", ha osservato.
Una spiegazione che non convince fino in fondo chi teme conseguenze imprevedibili per il ritorno in circolazione del Mein Kampf: "Si tratta di un pamphlet antisemita e di una guida all'Olocausto. Un vaso di Pandora che una volta scoperchiato di nuovo, non potrà essere richiuso", commenta Charlotte Knobkloch, capo della comunità ebraica a Monaco.
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