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Gerusalemme, scoperto palazzo delle tasse di 2.700 anni fa

27 luglio 2020 | 10.54
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L'edificio, scoperto non lontano dalla nuova sede dell'ambasciata Usa, è eccezionale sia per dimensioni che per stile architettonico

Immagine di repertorio (Afp)
Immagine di repertorio (Afp)

Sono stati scoperti a Gerusalemme i resti di un imponente palazzo pubblico del Regno di Giuda, utilizzato come magazzino e sede degli uffici per la riscossione delle tasse. Nei sotterranei del complesso sono state rinvenute 120 maniglie di anfore e un centinaio di sigilli incisi su ceramiche risalenti a 2.700 anni fa. Si tratta di una delle più grandi collezioni di sigilli del Regno di Giuda finora e lo studio dei reperti, secondo gli archeologi, getterà nuova luce sul funzionamento del regno israelita all'epoca del Primo Tempio di Gerusalemme.

L'edificio, scoperto non lontano dalla nuova sede dell'ambasciata Usa, è eccezionale sia per dimensioni che per stile architettonico, ha spiegato l'archeologo Neri Sapir della Israel Antiquities Authority, che ha diretto lo scavo. Gli archeologi, spiega il sito Israele.net, ritengono che il complesso, che sorgeva tra Talpiot e Ramat Rachel, a 3 km dall'attuale Città Vecchia, sia stato un centro amministrativo durante i regni di Ezechia e Manasse (dall'VIII secolo alla metà del VII secolo a.C).

Lo scavo ha portato alla luce, fra l'altro, 120 maniglie di anfore di 2.700 anni fa con i calchi di sigilli che attestano l'uso del sito come deposito e centro fiscale: si tratta infatti prevalentemente delle lettere ebraiche antiche 'LMLK', che stanno per LamMeLeKh ovvero "appartenente al re", un modo per contrassegnare prodotti destinati al sovrano di Giudea. "Fino ad oggi, in oltre un secolo di scavi, sono stati trovati in Israele solo 1.000 oggetti analoghi, il che dà un'idea dell'importanza di questo sito", ha spiegato l'archeologo Benyamin Storchan al "Jerusalem Post".

Le piccole lettere ebraiche sono ancora visibili sulla terracotta, accompagnate da simboli diversi, come un'aquila in volo o un disco solare. E' riportato il nome di una delle quattro città di Giuda: Hebron, Ziph, Socho e Memshat (mentre le prime tre sono ben identificate, gli archeologi discutono sull’identità di Memshat: un'ipotesi è che corrispondesse a Ramat Rachel, situata dall’altra parte della valle). Altri sigilli rinvenuti nel sito portano il nome di alti funzionari del Regno di Giuda del periodo del Primo Tempio come Naham Abdi, Naham Hatzlihu, Meshalem Elnatan, Zafan Abmetz, Shaneah Azaria, Shalem Acha e Shivna Shachar.

"E' una delle scoperte più significative fatte negli ultimi anni relative al periodo dei re di Gerusalemme - spiegano i direttori degli scavi Sapir e Nathan Ben-Ari - Abbiamo la testimonianza che l’attività governativa gestiva e distribuiva scorte di cibo e amministrava il surplus agricolo accumulando derrate e beni". Le giare venivano usate per raccogliere in modo ordinato le tasse per prodotti agricoli come vino e olio d'oliva, ma potevano anche essere inviate dal re in diverse città per altri scopi, come finanziare campagne militari.

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