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Gervaso: "L'Italia è spacciata, non c'è senso dello Stato"

11 dicembre 2014 | 17.09
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Il giornalista e scrittore nel suo ultimo libro racconta come ha vinto la battaglia contro la depressione: "Si guarisce sempre". Ma per il Belpaese non c'è speranza: "Il nostro è un Paese che ha vissuto al di sopra dei suoi mezzi. E' così perché così sono gli italiani".

Roberto Gervaso (Infophoto)
Roberto Gervaso (Infophoto)

"L'Italia non è depressa, l'Italia è spacciata. Il nostro è un Paese che ha vissuto al di sopra dei suoi mezzi. Siamo usciti da una condizione di grande benessere, fino al 2005, per piombare in una crisi economica e finanziaria planetaria". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos Salute, e' Roberto Gervaso, giornalista e scrittore, autore del libro 'Ho ucciso il cane nero', edito da Mondadori - dal 4 dicembre in libreria. Nel suo ultimo libro, lo storico giornalista racconta come ha vinto la battaglia contro la depressione. "L'Italia - aggiunge Gervaso - è questa perché questi sono gli italiani. È il Paese dove sono nati Pulcinella, Arlecchino, Pinocchio. Non c'è senso civico, non c'è senso dello Stato. I partiti sono delle bande incapaci e ladrone. La soluzione sarà la colonizzazione. Per duemila anni siamo stati colonizzati dallo straniero e tutto sommato siamo sopravvissuti". Gervaso interviene anche sullo scandalo di Mafia Capitale: "Non mi ha colpito per niente. Me l'aspettavo. Mi avrebbe colpito se questo scandalo non fosse esploso. Quello e' un letamaio, una discarica", afferma.

Gervaso, che pure ha avuto una vita ricca di avventure e soddisfazioni (professionali, umane e sentimentali), più di una volta è caduto nel gorgo della depressione. Ma ne è uscito. E nel libro racconta come. "Dalla depressione - spiega - si guarisce sempre. Bisogna avere pazienza, e bisogna affidarsi alle competenze di uno psichiatra . Non a uno psicologo. E prendere i farmaci. La parte del libro in cui racconto della mia depressione, e delle cause che l'hanno scatenata - aggiunge - penso possa essere molto utile ai depressi". Il libro è anche una carrellata di incontri con personaggi memorabili, alcuni di loro grandi depressi (Jorge Luis Borges, Georges Simenon, Indro Montanelli, che lo introdusse al giornalismo e alla fama). Insieme a loro scorre più di mezzo secolo di storia, dal boom economico alle Torri Gemelle, passando per il '68 e Tangentopoli. "Io nella mia vita - conclude Gervaso - ho visto di tutto ma ho anche fatto di tutto". Il libro sarà presentato il 16 dicembre al Tempio di Adriano, a piazza di Pietra a Roma.

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