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Brasile 2014: gestire talenti? responsabili Hr imparano da Mondiali

02 luglio 2014 | 15.35
LETTURA: 4 minuti

Hays: "Lezione dal mondo dello sport".

PALERMO, 08/10/2005 Gara per la qualificazione a Germania 2006- Italia - Slovenia: 1 - 0 nella foto: Mauro German Camoranesi foto: Alfonso Salvaggio/Infophoto - PRISMA
PALERMO, 08/10/2005 Gara per la qualificazione a Germania 2006- Italia - Slovenia: 1 - 0 nella foto: Mauro German Camoranesi foto: Alfonso Salvaggio/Infophoto - PRISMA

“Se chiedete a un fan dei Mondiali di calcio quali sono gli insegnamenti che si possono trarre da una qualsiasi delle squadra coinvolte nella competizione, in molti vi risponderanno elencando il lavoro di squadra, una mentalità orientata alla vittoria o l’importanza di una strategia di gioco. Difficilmente, tra le varie risposte, verrà citata la gestione dei talenti. Ma è esattamente questa la lezione che i responsabili delle risorse umane e della selezione dovrebbero imparare dai Campionati del mondo”. Non ha dubbi Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia, leader mondiale nel recruitment specializzato nell’ambito del middle e senior management.

“Il processo di selezione - continua Soave - consiste nel trovare le persone più idonee per ricoprire un determinato ruolo. Ed è esattamente questo che, in realtà, fanno le squadre di calcio più forti. La gestione dei talenti è il fulcro attorno a cui ruotano le organizzazioni competitive che vogliono raggiungere altissime performance, sia in ambito sportivo, sia nel mondo degli affari”.

Dunque, per Hays, le squadre più forti sono esempi concreti di come sia possibile distinguersi nella gestione dei talenti. Così come le risorse umane, anche i team di calcio lavorano per poter ingaggiare i più forti giocatori sul mercato, facendoli crescere e, se necessario, mettendo in atto piani di retention per non lasciarseli sfuggire. “I principi alla base di Risorse Umane e mondo dello sport sono davvero molto simili - afferma Soave - Molto di più di quanto ci si potrebbe aspettare”.

Ma quindi quali sono, secondo Hays, le lezioni che i mondiali di calcio ci possono insegnare in materia di recruitiment e selezione? Eccole, punto per punto.

AVERE UNA STRUTTURA DI SUCCESSO. Spesso i migliori team sono quelli che adottano un approccio olistico. Ogni settore (aziendale o sportivo), pur avendo ben chiare quali sono le proprie aree di responsabilità e di competenza, deve sapere dialogare con l’esterno, per rafforzare il processo decisionale e conservare l'agilità necessaria in qualsiasi sfida (sia essa un incontro di calcio o un nuovo progetto aziendale).

PREPARARE UN PIANO DI SUCCESSIONE. Oltre a reclutare le persone nell’immediato, i migliori team sportivi si occupano anche di selezionare quelli che saranno i talenti di domani. Li allenano, sviluppano i loro punti di forza e cercano di correggerne le debolezze, in modo da avere una riserva sempre pronta da cui poter attingere nel momento del bisogno. Questo è un esempio che risulterà familiare a molti direttori delle risorse umane.

POSSEDERE UNA STRATEGIA DI RETENTION. Come in ogni azienda, un team sportivo, necessità di stabilità e di equilibrio per essere appagato. I professionisti che primeggiano nel loro ruolo, che si tratti di stelle del calcio o assi della finanza, saranno corteggiati da altri, che offriranno loro interessanti proposte. Ecco perché le migliori squadre sportive offrono validissimi benefit per evitare che i talenti vadano in team avversari. Stipendi competitivi, sostegno all'apprendimento e allo sviluppo e percorsi di carriera chiari sono tutti fattori importantissimi per garantire la lealtà del proprio team, sia sul campo sia fuori.

I GRANDI RECRUITERS. Così come avviene nel mondo degli affari quando arriva il momento di assumere i futuri talenti, anche le squadre sportive più blasonate si affidano ad esperti recruiters per decidere su quale giocatore valga la pena di investire. Altamente qualificati, motivati e, soprattutto, informati, questi selezionatori del mondo sportivo, passano ai raggi x tutti i pro e i contro della nuove candidature. Allo stesso modo in cui gli esperti consulenti analizzano e selezionano i professionisti da inserire nell’organico di aziende che niente hanno a che vedere con il calcio o lo sport.

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