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"Quanto sangue innocente", Papa Francesco ricorda le vittime di terrorismo e conflitti

27 marzo 2016 | 12.15
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Afp - AFP
Afp - AFP

Quanto sangue innocente versato. Papa Francesco, nel suo messaggio in piazza San Pietro al termine della celebrazione della messa di Pasqua, pensa alle tante vittime nel mondo, a partire dal terrorismo, "forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti attentati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun e Costa d’Avorio" e spera nella pace in Africa: "Penso in particolare al Burundi, al Mozambico, alla Repubblica Democratica del Congo e al Sud Sudan, segnati da tensioni politiche e sociali".

Nel messaggio pasquale prima della benedizione 'Urbi et Orbi', lancia un nuovo pressante appello per i migranti: "Il Cristo risorto ci invita a non dimenticare gli uomini e le donne in cammino alla ricerca di un futuro migliore, schiera sempre più numerosa di migranti e di rifugiati, tra cui molti bambini, in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla povertà e dall’ingiustizia sociale". Parole rivolte ai governanti: "L'appuntamento del prossimo Vertice Umanitario Mondiale non tralasci di mettere al centro la persona umana con la sua dignità e di elaborare politiche capaci di assistere e proteggere le vittime di conflitti e di altre emergenze, soprattutto i più vulnerabili e quanti sono perseguitati per motivi etnici e religiosi".

C'è anche la 'cara Siria' nei pensieri di Francesco, "Paese dilaniato da un lungo conflitto, con il suo triste corteo di distruzione, morte, disprezzo del diritto umanitario e disfacimento della convivenza civile. Alla potenza del Signore risorto affidiamo i colloqui in corso, affinché con la buona volontà e la collaborazione di tutti si possano raccogliere frutti di pace e avviare la costruzione di una società fraterna, rispettosa della dignità e dei diritti di ogni cittadino".

Pensa alla Terrasanta, nel messaggio pasquale, auspicando "una pace giusta e duratura tramite un negoziato diretto e sincero", ma anche all'Ucraina: "Il Signore della vita accompagni pure gli sforzi intesi a raggiungere una soluzione definitiva alla guerra in Ucraina, ispirando e sostenendo anche le iniziative di aiuto umanitario, tra cui la liberazione di persone detenute".

Il Papa esprime parole di conforto per quanti sono scartati ed emarginati, ai carcerati, per chi è vittima di soprusi; ricorda i cristiani perseguitati nel mondo, gli anziani soli e per i giovani senza lavoro e torna su un tema a lui caro, quello del Creato: " In questo giorno glorioso, 'gioisca la terra inondata da così grande splendore', eppure tanto maltrattata e vilipesa da uno sfruttamento avido di guadagno, che altera gli equilibri della natura". Il Papa pensa "specialmente a quelle aree colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici, che non di rado provocano siccità o violente inondazioni, con conseguenti crisi alimentari in diverse parti del pianeta".

Al termine della celebrazione pasquale in piazza San Pietro, il Pontefice non ha rinunciato al bagno di folla tra la gente. A bordo della papamobile scoperta, prima del messaggio pasquale e della benedizione 'Urbi et Orbi', a bordo della jeep saluta e benedice i tantissimi fedeli e pellegrini arrivati da ogni parte del mondo.

Francesco, salutando i presuli presenti alla celebrazione pasquale, ha salutato anche gli ex reali del Belgio, Alberto II e Paola, a Roma da alcuni giorni. Gli ex reali hanno preso parte anche alla Via Crucis al Colosseo, venerdì scorso.

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