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Mostra Venezia: Giampaolo Letta, serve continuità al vertice

09 settembre 2015 | 11.26
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Giampaolo Letta, vicepresidente e ad di Medusa (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Giampaolo Letta, vicepresidente e ad di Medusa (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Per un grande festival l'elemento fondamentale è la continuità, basti pensare a Cannes, alla continuità assicurata da Gilles Jacob e Thierry Frémaux ed agli effetti che ha". Giampaolo Letta, vicepresidente e ad di Medusa Film, conversando con l'Adnkronos al suo rientro dal Lido dove ha portato 'L'attesa' di Piero Messina, entra così nella riflessione sul futuro dei vertici della Biennale di Venezia, con un netto endorsement alla conferma del presidente della Biennale, Paolo Baratta, nella sua carica, e ad una permanenza ulteriore di Alberto Barbera alla direzione della Mostra.

"Barbera ha lavorato e sta lavorando molto bene e Baratta lo stesso", esplicita Letta, sottolineando che "per un festival la continuità è fondamentale perchè garantisce la possibilità di programmare, non solo da un anno all'altro ma per cicli almeno di due o tre anni". Letta auspica la continuità anche perchè ritiene che alla Mostra di Venezia serva proseguire la linea degli ultimi anni e rilanciare: "Si vede bene il lavoro fatto in questi ultimi anni per risalire la china che era stata discesa in maniera veloce e traumatica, a cominciare dalle strutture, dalle sale". Su questo fronte, per Letta "è stato fatto un lavoro importante, magari un po' troppo gradualmente ma questo solo per questioni di fondi".

Quanto ai contenuti di Venezia, Letta apprezza lo stato dell'arte e sottolinea la necessità di una crescita ulteriore: "Mi sembra che quest'anno il programma sia molto interessante, con un cinema molto vario, per tutti i gusti, e una presenza italiana importante e coraggiosa con quattro film in concorso. D'altra parte va recuperato anche, in modo veloce e potente, un rapporto ancora più efficace con il pubblico. I dati di metà festival vedono l'affluenza leggermente in crescita. Forse bisognerebbe spalmarla meglio su tutte le giornate della Mostra". Altro "rapporto da recuperare", per Letta, è quello "con l'industria, i produttori i distributori: rispetto a qualche anno fa manca un po' questa parte, soprattutto riguardo ai film Usa: Venezia soffre molto la concorrenza del festival di Toronto sul quale si sono orientati molti produttori e distributori internazionali, statunitensi in particolare, anche per questioni costi dato che per loro andare a Toronto è molto più semplice ed economico". La Mostra di Venezia, del resto, deve lottare con un dato di fatto: "Il mercato europeo, il mercato italiano, hanno perso smalto e appeal rispetto a qualche anno fa perchè sono emersi altri mercati, la Russi, la cina, in parte l'Ibndia, il far east in generale. Venezia ha scontato anch'essa tutto questo ma i fondamentali ci sono, basta impegnarsi e per riuscirci serve -ribadisce Letta- continuità di gestione della macchina".

Se per la Mostra di Venezia Letta punta sui 'vecchi' Baratta e Barbera, al Lido ha portato un 'giovane', di 34 anni, al suo primo lungometraggio, Piero Messina, con un'opera, 'L'attesa', decisamente autorale, una scelta interessante vista l'attenzione di Medusa a incrociare in maniera efficace i gusti del pubblico: "Tutti i film hanno speranze e obiettivi in termini di pubblico, vedremo come andrà 'L'attesa' nelle sale (dove arriverà dal 17 settembre in circa 150 copie, ndr), certamente è un film d'autore ma proprio per questo rientra nella linea editoriale di Medusa". "E' vero che dedichiamo grandissima attenzione, e otteniamo grandi soddisfazioni dalla commedia brillante, dalla commedia all'italiana, da Checco Zalone ad Aldo, Giovanni e Giacomo, ma -scandisce l'ad di Medusa- non vogliamo trascurare i film d'autore, basti penare a Sorentino o Lucchetti". "Bisogna dare spazio ai nuovi registi, altrimenti -sottolinea Letta- non si arriva a risultati quali quelli di 'La grande bellezza'. Messina ha lavorato con Sorrentino, e certamente questa per noi è stata un garanzia in più, è un ragazzo di talento che pur essendo andato a Venezia con il suo primo film non si è montato la testa".

Letta guarda ai giovani anche per quanto riguarda i produttori: "Negli ultimi dieci, quindici anni, da quando pur con alterne vicende il cinema italiano è tornato in auge, con una quota di mercato sempre interessante, mai sotto il 20, 22 per cento, autori e registi hanno cercat una sempre maggiore sintonia con il pubblico, non necessariamente con risultati biecamente commerciali, e in questo hanno giocato una parte importante i giovani produttori". "Non è un caso che il sistema con cui lavora Medusa sia quello della collaborazione con i produttori indipendenti: loro hanno bisogno di organizzazione, risorse e noi ne otteniamo una forte capacità di intercettare nuove tendenze, nuovi autori, nuovi gusti: è una forma di scouting estremamente efficace", conclude Letta.

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