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Giampiero Ingrassia e Fabio Canino: "Siamo i Mahmood e Blanco del musical"

16 febbraio 2022 | 14.35
LETTURA: 3 minuti

Nella 'Piccola bottega degli orrori' dal 22 febbraio al teatro Brancaccio di Roma

Fabio Canino e Giampiero Ingrassia nella
Fabio Canino e Giampiero Ingrassia nella "Piccola bottega degli orrori" al teatro Brancaccio di Roma

"Siamo i Mahmood e Blanco' del musical...!". La autodefinizione vincente è di Fabio Canino e Giampiero Ingrassia, protagonisti del musical 'La piccola bottega degli orrori' di Howard Ashman, con le musiche di Alan Menken dirette da Dino Scuderi, basato sul film di Roger Corman, che sarà in scena dal 22 al 27 febbraio al teatro Brancaccio di Roma, per la regia di Piero Di Blasio. Per Ingrassia si tratta di un ritorno sul 'luogo del delitto', anzi del suo primo delitto, visto che ben 33 anni fa faceva il suo debutto artistico nel mondo del musical proprio con 'La piccola bottega degli orrori', allora nella Compagnia della Rancia diretta da Saverio Marconi.

Cosa è cambiato da allora, non solo nello spettacolo e nelle tecnologie ma nel suo stesso modo di stare in scena? "Resto affezionato a questo spettacolo, che nella identica trama presenta un testo diverso da quello mio giovanile... ora sono un nerd adulto che certamente fa più tenerezza - risponde Giampiero Ingrassia all'AdnKronos - Ho ancora diverse reminiscenze delle battute del vecchio copione e inizialmente addirittura le sostituivo a quelle del nuovo, inconsapevolmente. Per me si tratta comunque di uno spettacolo nuovo e non giocherò certo a scimmiottare il mio personaggio di trent'anni fa".

Ingrassia si definisce "un attore a cui piace cantare, non nasco performer; diciamo che sono un attore prestato al musical, anche grazie al mio passato di concerti rock e alla grande scuola di Gigi Proietti, che per primo ha sottolineato l'importanza per un attore non solo di saper recitare ma anche di saper cantare. Nella mia vita artistica mi piace variare, passare dal musical alla prosa per tornare poi al musical: certo, i ruoli da giovane non me li propongono più...".

Per Fabio Canino si tratta, invece, a sua volta di un debutto nel musical, proprio come Giampiero Ingrassia nel 1989. "Sono stato il primo spettatore di questo spettacolo, dietro le quinte alle prove, proprio per vedere e capire come nasce un musical - confessa - E' uno spettacolo divertente, colorato, dove si canta e si balla e si ride, adatto anche ai bambini nonostante il titolo possa richiamare il genere horror".

Una novità riguarda la 'pianta', Audrey II: nella messinscena originaria era un pupazzo, qui è un attore in carne e ossa, Lorenzo Di Pietro in arte la drag queen Velma K mentre Audrey sarà interpretata dall'ex 'Sister Act' Belia Martin. "E' la rappresentazione del male - spiega Canino - Potrebbe essere il Diavolo, la guerra, la mafia, oggi il Covid...".

Uno spettacolo che in contemporanea a Roma, sarà in scena anche a New York, per quello che il direttore artistico del teatro Brancaccio, Alessandro Longobardi, definisce "un gemellaggio", non escludendo - vista la tenitura di appena cinque giorni - una "seconda vita anche nella prossima stagione teatrale del Brancaccio".

(di Enzo Bonaiuto)

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