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Musica: Nannini, Premio Elsa Morante? Ero ubriaca, non ricordo

27 maggio 2015 | 18.39
LETTURA: 3 minuti

La cantautrice senese si racconta agli studenti dell'ateneo milanese

Gianna Nannini e Andrea Laffranchi
Gianna Nannini e Andrea Laffranchi

"Non ricordo granchè di quella serata, ero ubriaca. Non so nemmeno dove stia quel premio". E' la confessione che Gianna Nannini ha fatto ieri, durante un incontro in Bocconi per premiarla col Dante d'oro e parlare dei suoi testi, a chi le ha chiesto cosa ricordava delle sensazioni che ebbe alla consegna del premio Elsa Morante, ricevuto proprio per le sue 'liriche'.

Il gruppo studentesco 'Bocconi d'inchiostro', sotto il cartello 'UniversiDay', ha scelto la rocker senese quale protagonista dell'incontro di ieri per la capacità di far rivivere, nei suoi testi, la grande tradizione lirica toscana e quindi italiana, fatta di endecasillabi e settenari: "Il verso di 'Fotoromanza' è fatto di 7 sillabe, è cultura popolare toscana", ha spiegato la Nannini.

Agli studenti della Bocconi la cantautrice si è raccontata svelando anche episodi inediti della sua carriera, da Gino Paoli che non ha particolarmente apprezzato la sua versione riarrangiata de 'Il cielo in una stanza' agli insegnamenti di Conny Plank, il produttore tedesco che produsse 'Profumo', il disco del 1986 che conteneva anche la celeberrima 'Bello e impossibile'. Dall'importanza che nella scrittura specie degli ultimi anni ha Pacifico, cantautore in grado "di dar organicità a quel che dico -spiega la Nannini- che mi fa un po' da antenna, se no chissà dove vado", alla stima per Sergio Endrigo e all'amicizia con Lucio Dalla.

In 'Hitalia', l'ultimo disco di cover che negli ultimi mesi ha stazionato ininterrottamente nella top10 dei dischi più venduti nel nostro Paese, la Nannini ha voluto inserire un omaggio a Dalla e alla sua 'Caruso': "Eravamo in contatto, con Lucio. Ricantarlo è stato difficilissimo, lo sentivo troppo", ha detto.

"Ho cercato una strada nuova per le canzoni della mia gioventù", ha spiegato sul senso dell'operazione 'Hitalia'. Fossati, Guccini, Vasco Rossi. Ma anche Sergio Endrigo, Lucio Dalla e Gino Paoli: non tutti le hanno dato il permesso di cambiare il testo per adeguarlo alle esigenze del nuovo arrangiamento. "Fossati, invece -ha continuato la Nannini- è stato felice della mia rivisitazione di 'Dedicato'. Loredana (Bertè, ndr) la canta meglio, ma gli è piaciuta anche la mia interpretazione".

A chi, tramite l'hashtag #vitarock su Twitter, le ha chiesto del ruolo sociale che sente di avere come artista, poeta e cantante, lei ha risposto: "Una canzone non è una rivolta, è solo uno scambio di pensieri. D'altronde, basterebbe ricordare ciò che diceva De Andrè: 'Ho scritto la Canzone di Piero, ma non è cambiato niente'.

Prima di lasciarsi andare all'abbraccio degli studenti e del fan-club e alle selfie d'ordinanza, la Nannini ha accettato demo e poesie che alcune spettatrici le hanno voluto consegnare. "Non si sa mai le piacciano", ha detto una ragazza tedesca che prova da anni a fare la scrittrice.

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