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Libri: Scipione Rossi, antisemitismo un fiume carsico, sempre bene parlarne

12 dicembre 2018 | 20.58
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copertina della rivista della Fondazione Spirito-De Felice
copertina della rivista della Fondazione Spirito-De Felice

"Il pregiudizio antiebraico è come un fiume carsico. È cangiante. È ancora tra noi e basta poco per farlo riaffiorare". "Ottanta anni fa prevalse l’indifferenza. Per questo ottanta anni dopo, è bene parlarne e riflettere". Le parole sono del vicepresidente della 'Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice', Gianni Scipione Rossi, che ha curato la sezione dedicata all’ottantesimo anniversario delle leggi razziali che apre il nuovo fascicolo (a. XXX – 2018, pp. 254) degli Annali, la pubblicazione scientifica della Fondazione.

Una sezione che presenta saggi di Ester Capuzzo ('Gli ebrei dall’Unità al fascismo'), Giuseppe Parlato ('Renzo De Felice e l’antisemitismo fascista') e Aldo G. Ricci ('La RSI e le leggi razziali'). "Indifferenti, se non complici - osserva Gianni Scipione Rossi - furono anche gli intellettuali, una indifferenza che in molti casi si protrae anche nel dopoguerra".

"Un grande scrittore come Carlo Emilio Gadda – sottolinea il giornalista e storico Rossi nel suo saggio ‘Gli intellettuali italiani, l’antisemitismo e il caso di Attilio Tamaro - quando nel 1955 pubblica il suo diario della guerra ‘15-‘18, non esita a conservare annotazioni come questa: ‘Alla mensa conobbi l’antipaticissimo, pretensioso, presuntuoso cap. Niccolosi, ebreo. È strana l’intuizione che ho degli ebrei: li conosco di colpo, al solo guardarli, prima ancora di avvicinarli; non ho nessuna speciale avversione per loro, ma questo Niccolosi deve essere un cane’".

Gli Annali della Fondazione – creata nel 1981 e dedita agli studi storici, filosofici ed economici - celebrano con questo fascicolo il trentennale e si propongono di continuare a perseguire gli obiettivi che i fondatori si erano posti, informandosi al loro magistero, che è dettato da Renzo De Felice - che della Fondazione è stato presidente - nel testo con il quale presentò il primo numero nel 1989, sottolineando l’impegno a condurre e promuovere studi "senza un’ottica precostituita".

La seconda sezione degli Annali contiene gli atti del convegno organizzato ad Arezzo dalla Fondazione nel centoventesimo anniversario della nascita di Ugo Spirito. Saggi di Rodolfo Sideri ('La guerra rivoluzionaria di Ugo Spirito'), Alessandra Cavaterra ('Ugo Spirito e l’Enciclopedia Italiana') e Danilo Breschi ('Ugo Spirito. L’uomo la cui filosofia incarnò lo spirito del Novecento').

In questo fascicolo anche i saggi sulle culture politiche rappresentate nei fondi archivistici della Fondazione. Giuseppe Parlato tratta della cultura della destra cattolica, Gianni Scipione Rossi della cultura del nazionalismo, Andrea Perrone della cultura dell’irredentismo, e in particolare di Ernesto Massi, Lorenzo Salimbeni, del neoirredentismo di Luigi Papo, Alessandra Cavaterra della cultura del neofascismo. Gli Annali sono completati da un saggio di Teodoro Katte Klitsche de la Grange ('Sentimento ostile, Zentralgebiet e criterio del politico') e da un inedito introdotto da un saggio di Gianni Scipione Rossi ('25 luglio 1943: l’impossibile verità e la percezione dei contemporanei').

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