"Caro Bonanni lei ha detto che in Rai ci sono troppi talk show, ma io invece ritengo che siano pochi solo cinque talk show e hanno anche un costo basso oltre a consentire a tutti di avere libertà di parola". A stretto giro di posta il conduttore Massimo Giletti, intervenuto all'assemblea aperta, convocata dall'Usigrai, per interrogarsi sul futuro della Rai, replica al segretario della Cisl Raffaele Bonanni.
Non solo Giletti, premettendo di essere provocatorio, punta il dito contro quello che in Rai non va: "All'inizio io mangiavo in una mensa bellissima dove ora invece c'è Finmeccanica; poi in un'altra ancora anch'essa venduta. E lavoro con regie vecchie e stantie perché non si è investito nella tecnologia. Ogni domenica mi ritrovo con un banco mixer vecchio perché i soldi vanno all'esterno", tuona il conduttore che invoca l'azienda di "tornare a produrre dentro! Ma, mi chiedo -dice- è in grado di farlo così come è ora la Rai? Beh, come è organizzata adesso, non è possibile".
Nel mirino di Giletti insomma gli appalti e proprio in riferimento a questo cita una frase tweettata nei giorni scorsi da Cesare Romiti a alla giornalista Barbara Carfagna nella quale Romiti, a proposito di quello che sta accadendo in Rai dopo il decreto del governo, dice: 'La Rai è già privatizzata da anni. Non vedi che gli appalti non vengono mai messi in discussione?'.
Forti contestazioni arrivano dalla platea quando Giletti critica l'esagerato numero di persone che lavorano nelle sedi locali di Aosta e Campobasso: "Ad Aosta e Campobasso a cosa servono 120 persone?", chiede rivolto ai presenti, ricevendo forti stigmatizzazioni sulla sua valutazione. A nulla è valsa la precisazione di Giletti sulla sua convinzione del valore delle sedi regionali.
Immediata la replica dell'Usigrai che precisa: "Ad Aosta ci sono 23 giornalisti e 19 tecnici e lo stesso vale per Campobasso".
Alla critica di Giletti sui mezzi fortemente obsoleti con cui è costretto a lavorare, il dg Rai Luigi Gubitosi risponde: "Vorrei dire a Giletti che questo mese il Tg3 passa al digitale e poi tocca al Tg1 e via di seguito. Insomma la tecnologia sta entrando nell'azienda. Naturalmente abbiamo dato priorità alle news".
