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Sanità: esperti, su test diagnostici ricerca non è di qualità

28 gennaio 2016 | 12.38
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Sanità: esperti, su test diagnostici ricerca non è di qualità

La qualità della ricerca è la chiave per l'appropriatezza delle prescrizioni dei test diagnostici. Per questo, al riaccendersi delle polemiche sul decreto appropriatezza dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, considerata la limitata qualità delle evidenze scientifiche sui test diagnostici, la Fondazione Gimbe ha realizzato la versione italiana di Stard 2015 e Quadas-2, standard internazionali per migliorare il reporting e la valutazione critica degli studi di accuratezza diagnostica.

"Senza entrare nel merito delle singole prestazioni inserite nel decreto appropriatezza - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - è certo che la ricerca sull'accuratezza dei test diagnostici è ancora ben lontana dagli standard metodologici dei trial clinici che valutano l'efficacia dei trattamenti. Di conseguenza, la qualità delle evidenze su cui basare decisioni cliniche e criteri di appropriatezza delle prestazioni diagnostiche è molto bassa", sottolinea.

"Comportamenti e omissioni dei ricercatori condizionano negativamente le revisioni sistematiche e le linee guida per la pratica clinica - prosegue - e considerato che oggi il dibattito sulla responsabilità professionale riparte giustamente dalle linee guida, occorre tenere presente che le raccomandazioni sui test diagnostici, molto più di quelle terapeutiche, sono influenzate dalla scarsa qualità della ricerca". Questo finisce con "alimentare l'accettazione acritica di numerose tecnologie diagnostiche, non sempre più accurate di quelle già in uso, sprecando preziose risorse e, a volte, peggiorando gli esiti di salute".

Infatti, secondo Gimbe, è "ben documentato che gli studi di accuratezza diagnostica descrivono in maniera inadeguata o addirittura omettono gli elementi essenziali dei metodi, rendendo difficile se non impossibile sia la valutazione critica che la possibilità di ripetere lo studio. Inoltre - segnalano gli esperti - i risultati possono essere riportati in modo selettivo, oppure interpretati con ingiustificato ottimismo, riducendo il valore della ricerca diagnostica".

"Considerato il costante impegno per migliorare qualità metodologica, etica, integrità, rilevanza e valore sociale della ricerca clinica - conclude Cartabellotta - la Fondazione Gimbe ha realizzato la versione italiana di questi due strumenti destinati rispettivamente a migliorare il reporting degli studi di accuratezza diagnostica in fase di redazione degli articoli scientifici e la valutazione critica degli studi pubblicati". I testi sono disponibili su www.gimbe.org/STARD e www.gimbe.org/QUADAS.

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