Il convegno "Je suis laique", per promuovere l'attualità del suo pensiero, contro ogni fondamentalismo. Un concerto del duo tromba-percussioni di Lucia Ianniello e Maria Giuditta Santori ha accompagnato la deposizione delle corone di alloro ai piedi della statua che lo raffigura
Una cerimonia per ricordare la vita e il pensiero di Giordano Bruno, a 415 anni esatti dalla sua scomparsa. In piazza Campo de' fiori, a Roma - la stessa dove il filosofo espiò la sua condanna a morte, per mano della Santa inquisizione - l'Associazione del Libero pensiero ha organizzato un incontro di riflessione sull'eredità del frate domenicano, precursore della modernità dal pensiero rivoluzionario. Il convegno "Je suis laique", che ha seguito la cerimonia ha riproposto l'attualità del pensiero bruniano come opposizione ad ogni fondamentalismo e intolleranza.
Un concerto del duo tromba-percussioni di Lucia Ianniello e Maria Giuditta Santori ha accompagnato la deposizione delle corone di alloro ai piedi della statua di Bruno, eretta nel 1889, proprio là dove il frate fu arso vivo nel 17 febbraio del 1600 con l'accusa di eresia e, da allora, assurta a luogo di ritrovo dei cultori del suo pensiero.
Personalità della ricerca e della cultura hanno animato il convegno organizzato dalla associazione, attualmente presieduta da Maria Mantello, fondata nel 1906 con l'obiettivo di promuovere il ricordo del padre del libero pensiero. Nella piazza del mercato romano, "in pieno stile bruniano", come sottolinea la presidente Mantello che ha aperto il convegno, si sono alternati gli interventi di personalità della cultura e della ricerca, tra i quali lo sceneggiatore e regista Giuliano Montaldo, il sociologo Franco Ferrarotti e il fisico Carlo Bernardini.