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Coronavirus: giornalista cinese, 'forza Italia, ce la farete a vincere questa battaglia'/Adnkronos

25 febbraio 2020 | 14.26
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Liu Pai
Liu Pai

"Sono convinto che l'Italia ce la farà a vincere questa battaglia. Forza Italia!". Così in un'intervista all'Adnkronos Liu Pai, giornalista del China Media Group, parlando dell'esplosione del coronavirus nel nostro Paese, a seguito della quale Lombardia e Veneto hanno adottato misure 'in stile Wuhan', dei rapporti tra Roma e Pechino e delle conseguenze dell'epidemia per l'economia cinese.

"Mi dispiace vedere il deterioramento della situazione in Italia, ormai il mondo è globalizzato e vicende del genere possono accadere in qualsiasi Paese come i casi dell’influenza aviaria e il Mers in Medio Oriente. Di fronte ad emergenze di pubblica sanità, è molto importante reagire con misure efficaci. Le esperienze cinesi - sottolinea - dicono che nella prima fase dello scoppio dell’epidemia di questa volta, la cosa più importante è un isolamento tempestivo delle zone dei focolai su cui si concentrano gli impegni di controllo e cura".

"Ho notato che il governo italiano ha adottato misure simili nelle regioni settentrionali colpite come quelle adottate dalla Cina, in particolare quelle nella città di Wuhan, come ad esempio il divieto di ingresso e uscita, la chiusura delle scuole, il rinvio delle partite di calcio - commenta Liu - Le misure su Wuhan stanno dimostrando dei primi risultati notevoli: dopo due settimane dalla 'chiusura' della città, il 9 febbraio, l’aumento dei nuovi contagiati in loco ha visto un calo del 31%, il 17, la proporzione dei pazienti di condizioni gravi è scesa dall’apice del 32,4% al 21,6%; fino ad oggi, dopo un mese di “chiusura”, i guariti in loco sono aumentati da 31 a 7.206. Queste misure caratterizzate da una mobilitazione su vasta scala hanno ottenuto la conferma del direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha manifestato una totale fiducia. Se grazie a misure del genere sono stati visti i primi risultati notevoli in Cina, credo che funzionino pure in Italia".

'decisione su blocco voli non avrà conseguenze su rapporti Roma-Pechino'Il giornalista del China Media Group, ente radiofonico e televisivo ufficiale del governo di Pechino, parla poi dei rapporti tra Roma e Pechino, dopo le tensioni seguite alla decisione dell'Italia di bloccare i voli da e per la Cina. "Ovviamente di fronte ad un’emergenza epidemica, una reazione di carattere di prevenzione pare anche concepibile, ma queste misure, come sottolineato recentemente dall’ambasciatore cinese in Italia, devono essere appropriate, equilibrate e ragionevoli - sottolinea Liu - La Cina aveva chiesto di ripristinare i voli diretti prendendo in considerazione dei numerosi cittadini cinesi bloccati in quel momento in Italia. In ogni caso, non credo che questo elemento possa incidere sulle relazioni bilaterali". Il giornalista ricorda che l’Italia, "oltre ai vari eventi amichevoli organizzati in loco per sostenere la comunità cinese, ha anche mandato un volo umanitario di materiale sanitario nel momento in cui la situazione epidemica italiana non si è ancora deteriorata come oggi. In cambio, credo che la Cina condividerà le esperienze e informazioni con l’Italia come sta facendo con il Giappone e altri Paesi colpiti dall’epidemia. A questo punto volevo fare un esempio, dopo aver appreso che il Giappone ha bisogno di reagenti per il test di coronavirus, la Cina ha organizzato con urgenza un lotto di reagenti per il rilevamento di acidi nucleici e l’ha donato al Giappone attraverso Shenzhen Huada Gene Technology Co. Ltd. e la Shenzhen Mammoth Public Welfare Foundation".

'impatto su economia cinese, ma dopo emergenza ripresa energica'

Quanto alle conseguenze che l'emergenza avrà sull'economia cinese, Liu prevede che "sicuramente avrà degli impatti negativi sull’economia cinese, e naturalmente, vista l’odierna globalizzazione economica, anche sull’economia mondiale, ma credo che queste ricadute risultino provvisorie". "Il governo centrale - sottolinea - ha mandato già un segnale chiaro: da un lato bisogna lottare contro l’epidemia, dall’altro occorre ripristinare la produzione. In questo momento, in altre località fuori dalla provincia dello Hubei, si stanno riprendendo in modo ordinato le produzioni".

"In merito, il governo centrale ha adottato anche una serie di misure come credito favorevole alle pmi caratterizzato da interesse inferiore, la riduzione e l’eliminazione di una parte delle imposizioni su alcune imprese in difficoltà, aiuti a delle imprese a impiegare bravi lavoratori", ricorda Liu.

"La Cina di oggi rappresenta la seconda economia mondiale contrassegnata da un enorme mercato e un consumo dinamico, sono sicuro che ci sarà una ripresa energica dopo l’emergenza - conclude - Secondo quanto appreso, giorni fa, il tasso operativo di oltre 20mila aziende centrali produttive ha superato l'80%, mentre quello dei settori del petrolio, dell’industria petrolchimica, delle comunicazioni, della rete elettrica e dei trasporti hanno superato il 95% e alcuni hanno raggiunto il 100%".

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