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Giovanni Ferrero, passione e impegno tra Nutella e letteratura

23 marzo 2016 | 12.24
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Giovanni Ferrero, passione e impegno tra Nutella e letteratura

Giovanni Ferrero, imprenditore e scrittore. A 51 anni l'amministratore delegato dell'omonimo gruppo di Alba, famoso in tutto il mondo per la Nutella, affronta la sua nuova sfida narrativa: è in libreria infatti il suo sesto romanzo, 'Il cacciatore di luce' (Rizzoli, 19 euro).

La bellezza dell'arte e della pittura in un contesto minacciato dall’epidemia dell’AIDS e da un serial killer. Potrebbe essere questa l’estrema sintesi del nuovo libro di Ferrero. 'Il cacciatore di luce' è un romanzo poliziesco ambientato in una suggestiva Città del capo, in cui ogni protagonista vive per realizzare una personale missione. Dall’artista Ernest che sembra aver trovato finalmente il suo Buen ritiro, al duro commissario Angel Santos in guerra contro la criminalità, passando per Johnny, medico travolto dalla pandemia che ha spazzato via i suoi sogni di giovane missionario.

E’ un confronto di sentimenti raccontati con uno stile da romanzo classico. C’è l’aspirazione dell’artista, aiutato dalla creatività di Serena, la giovane fioraia con un talento innato per i colori. Ma anche l’amore per il lavoro dell’inesperta e fragile agente Kay, che si trova ad affrontare un caso difficile, più grande di lei. C’è infine la passione e l’illusoria avventura di Johnny con l’avvenente e spietata Chanel. Mondi che sembrano vivere dimensioni parallele e che si troveranno invece a interagire a causa di una serie di omicidi.

Il vero motore del racconto è il forte contrasto tra il flagello dell’AIDS che sembra aver vinto su tutto e tutti e la poesia della pittura, due forze contrapposte e irresistibili. Filo conduttore è la ricerca: la ricerca del colore perfetto per Ernest e Serena, la ricerca del serial Killer per Santos, Kay e Norah, e la ricerca di riscatto per Johnny e Chanel. Il romanzo è un poliziesco atipico, perchè resta a margine l’epilogo delle indagini e l’esatta individuazione del killer, ma non la responsabilità degli omicidi da ricondurre all’avidità di un imprenditore, l’enigmatico Klaus Kramer di Sundpharma, che intende speculare sull’epidemia.

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