"Nel settore civile, pur essendo positiva l'introduzione di strumenti tesi a promuovere la composizione stragiudiziale delle liti, questi saranno però poco efficaci se lasciati all'iniziativa volontaria delle parti, gravati di maggiori oneri economici e non assistiti da forti incentivi e da sanzioni che scoraggino cause manifestamente infondate". Così l'Associazione nazionale magistrati in un passaggio della sua lunga nota sulle misure del governo per la riforma della giustizia.
"La riforma, suggerita da una logica di efficienza e da obiettivi di mera deflazione - prosegue l'Anm - sarebbe condivisibile se legata alla promozione di una qualità del processo come strumento di efficace tutela dei diritti. Sono invece segnali negativi il prevedibile aumento degli oneri economici legati all'arbitrato e l'assenza di investimenti in termini di personale di cancelleria".
"Nessun intervento - ammonisce l'associazione magistrati - è annunciato nelle delicate materie etiche e bioetiche. Senza entrare nel merito delle possibili scelte legislative, ancora una volta si osserva come l'inerzia della politica vada in parallelo con periodiche, violente accuse rivolte ai magistrati di volersi sostituire al legislatore".
