''Si raccoglie quello che si è seminato. Ora serve una trasformazione radicale. Sono anni che denunciamo lo stato di salute molto critico della giustizia civile. Adesso c'è la volonta di intervenire, e di questo siamo soddisfatti''. Così il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, interpellato dall'Adnkronos, commenta i dati del rapporto della Commissione europea, che evidenzia la posizione di maglia nera dell'Italia per le pendenze e la lentezza dei processi civili.
''Per anni l'attenzione si è concentrata sulla giustizia penale con riforme che non hanno risolto i problemi ma piuttosto li hanno aggravati - denuncia Sabelli - Se si è ritenuto che le priorità fossero ridurre tempi prescrizione, depenalizzare di fatto il falso in bilancio e concentrarsi sul tema della responsabilità dei giudici, questo è quello che si raccoglie''. Ora, sottolinea il presidente dell'Anm, ''si coglie la gravità della situazione, ma c'è anche la volontà di mettere mano al problema e a trovare soluzioni''.
Sabelli ricorda il recente incontro avuto con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e la condivisione di una serie di interventi anche con le rappresentanze dell'avvocatura. ''Il problema non è tanto di cambiare le leggi, ma di organizzazione, occorrono investimenti e risorse umane''. Dunque ''gli spazi per intervenire ci sono, le soluzioni sono state già proposte e hanno trovato larga condivisione. Gli effetti richiedono tempo, alcuni saranno più immediati altri più a lungo termine - conclude Sabelli - ma c'è fiducia in un'inversione di tendenza''.