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Giustizia: civilisti, ora interventi organici, stop a provvedimenti emergenziali

13 marzo 2014 | 16.23
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"Per migliorare il funzionamento della giustizia civile, e' necessario un 'intervento sistematico e organico', abbandonando la strada finora seguita dal legislatore di 'interventi emergenziali'. Interventi che hanno peggiorato il funzionamento del processo civile, allungandone i tempi o lasciandone la situazione piu' o meno immutata". Così l'Unione nazionale Camere Civili presentando in Cassazione a Roma il Terzo Rapporto sulla giustizia civile in Italia, che raccoglie anche i pareri di 52 presidenti delle Camere Civili territoriali che hanno risposto a un questionario.

Riguardo i settori nei quali si ritiene necessario un intervento legislativo, la maggior parte, l'86 per cento, ha indicato il giudizio ordinario di cognizione, mentre il 60% il giudizio d'appello. Il 92% e' dichiarato favorevole alla semplificazione dei riti, mentre il 78% ha detto si' all'unificazione della giurisdizione civile e amministrativa. Dai civilisti arriva ancora un no alla mediazione obbligatoria: il 94% si e' espresso in senso contrario. Contrarieta' anche alla paventata abolizione o limitazione del giudizio d'appello: per l'84% e' "assolutamente irrinunciabile".

E ancora, riguardo il "doloroso" capitolo dei tempi di durata dei processi civili, i dati rispetto allo scorso anno restano "stabili" (70% per i Tribunali e 54% per le Corti d'Appello). Oscillano infine tra il sufficiente e l'insufficiente i voti dei presidenti delle Camere Civili sul funzionamento degli uffici giudiziari.

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