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"Giustizia e Pa più efficienti", le raccomandazioni Ue a Italia

20 maggio 2020 | 12.36
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Avranno un forte legame con i fondi che verranno erogati dal Recovery Fund, come ha sottolineato Dombrovskis. Tutta l'Ue sfonda il 3%, nessuna procedura

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

La scarsa efficienza del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione resta un punto debole che il nostro Paese deve affrontare. Una delle principali raccomandazioni della Commissione europea all'Italia, contenuta nel documento che verrà inviato al Consiglio per l'approvazione, è di "migliorare l'efficienza del sistema giudiziario e l'efficacia della pubblica amministrazione".

La raccomandazione non è nuova, ma ricorre da anni nei documenti della Commissione: ora però diventa ancora più rilevante, perché le raccomandazioni specifiche per Paese avranno un forte legame con i fondi che verranno erogati dal Recovery Fund, come ha sottolineato il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis.

Tra l'altro, ricorda la Commissione, una pubblica amministrazione efficiente "è cruciale per assicurare che le misure adottate per affrontare l'emergenza e sostenere la ripresa economica non vengano rallentate nella loro attuazione". L'esborso di "aiuti sociali, le misure di liquidità e l'anticipo degli investimenti eccetera potrebbero non essere efficaci, se vengono ostacolati da colli di bottiglia nel settore pubblico".

Quindi nel 2020 e nel 2021 l'Italia, "in linea con la clausola generale di salvaguardia", dovrebbe "dispiegare tutte le misure necessarie ad affrontare in modo efficace la pandemia di Covid-19, sostenere l'economia e la susseguente ripresa. Quando le condizioni economiche lo permetteranno", il nostro Paese dovrebbe "perseguire politiche mirate a raggiungere posizioni di bilancio prudenti nel medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, sostenendo nel contempo gli investimenti", raccomanda ancora la Commissione europea.

L'Italia dovrebbe evitare "ritardi nell'erogazione dei pagamenti approvati" nell'ambito degli schemi di sostegno alle imprese nel contesto della crisi provocata dalla pandemia di Covid-19, perché, sia che si tratti trasferimenti dalla pubblica amministrazione alle imprese sia di trasferimenti "business to business", cioè tra banche e imprese, "costituiscono un intralcio alla liquidità di tutte le imprese, in particolare di quelle più piccole". Lo sottolinea la Commissione europea, nelle Raccomandazioni all'Italia diffuse oggi. Un'attuazione "efficace" degli schemi approvati per far fronte alla crisi, scrive ancora la Commissione, "anche mediante le garanzie canalizzate utilizzando il sistema bancario, è fondamentale per assicurare che tutte le imprese, in particolare le pmi e quelle che operano nei settori e nelle aree geografiche più colpite, come pure le imprese più innovative, ne beneficino".

In Italia, inoltre, "il nuovo schema di reddito minimo", il cosiddetto reddito di cittadinanza, che ha fornito "benefici l'anno scorso ad oltre un milione di famiglie (per 513 euro, in media), potrebbe mitigare gli effetti della crisi. Tuttavia, la sua capacità di raggiungere fasce vulnerabili" della società "potrebbe essere migliorata", scrive la Commissione Europea.

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