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Giustizia, sfogo di Renzi: "Politica non ha fermato giudici"

16 giugno 2022 | 12.11
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Show del leader Iv in Aula: "In 30 anni noi i brutti e cattivi... Su Falcone e Borsellino alcune correnti Csm e certe toghe facciano mea culpa"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

''Questo racconto costante che la politica vuole fermare la magistratura intanto si scontra con un dato di fatto. Ci sono magistrati bravissimi a cui va la nostra gratitudine, ma questo racconto si scontra con una considerazione che nessuno ha il coraggio di fare in questa Aula, è cioè che in questi ultimi 30 anni, gli anni del clima infame, per fare una citazione significativa, non c'è stata una parola di verità sui magistrati simbolo del nostro Paese, Falcone e Borsellino, che meritano gratitudine eterna, ma non sono stati premiati nemmeno dopo la loro morte da un racconto vero su quello che è successo. Non c'è stata una parola di verità su di loro". Matteo Renzi ha preso la parola in Aula al Senato per le dichiarazioni di voto sulla riforma del Csm.

Il leader di Iv ha confermato l'astensione del suo partito e, alla presenza del Guardasigilli, è tornato a bocciare la riforma Cartabia definendola ''più inutile che dannosa''. Poi ha colto l'occasione per fare una sorta di intemerata contro il Csm ancora diviso in correnti e del rapporto politica e magistratura, arrivando a concludere il suo intervento con il caso Etruria e l'assoluzione del padre di Maria Elena Boschi (''I Cinque stelle abbiano il coraggio di chiedere scusa alla famiglia Boschi...'').

In particolare l'ex premier ci ha tenuto a denunciare il ''silenzio delle istituzioni'' e cita il caso Palamara, considerato un ''capro espiatorio che ha pagato per tutti''. Renzi si è infervorato, alzando la voce, soprattutto quando ha ricordato il sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e difende la ''politica'': "Non è stata la politica a bloccare Falcone. Erano parti della magistratura e del Csm che dicevano che Falcone non aveva l'indipendenza, l'autorevolezza e la competenza per guidare la lotta alla mafia. Era quella parte politica della magistratura, erano alcune correnti, che oggi dovrebbero fare mea culpa...", ha avvertito l'ex rottamatore.

"Raccontare a tratti, in modo vergognoso - ha denunciato Renzi- che è stata la politica a bloccare i magistrati, che c'è stata la trattativa Stato-mafia, è servito in questi 30 anni a dare l'immagine dei politici come brutti e cattivi e di quella parte 'correntiziata' come la parte dei buoni... Abbiamo il coraggio di dirlo o no?".

"Signora ministro - ha detto il leader di Iv rivolto a Marta Cartabia presente sui banchi del governo - quando delle espressioni di correnti organizzate parlano di cordone sanitario contro avversari politici, indipendentemente dalla discussione dei reati, il silenzio delle istituzioni è grave...".

"Facendo passare il messaggio che la vicenda Palamara si possa chiudere con un capro espiatorio - ha rimarcato - è la negazione della giustizia. La giustizia si fa quando si dice la verità, non quando si trova un capro espiatorio che paga per tutti... Quelle modalità con cui il Csm e il dottor Palamara hanno agito sono le stesse - ha messo in guardia- con cui si continua ad agire, in un rapporto costante tra politica e magistratura, non possiamo continuare a prenderci in giro su questi temi!''.

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