Credete davvero alle combinazioni di Tinder? Con l'aggiornamento della versione della celebre dating app gli esperti hanno colto l'occasione per convincervi a non farlo. Secondo uno studio del 2012 pubblicato da Eli Finkel della Northwestern University e altri 4 autori sulla rivista "Psychological Science in the Public Interest", gli algoritmi che stanno dietro alle scelte di Tinder sarebbero non solo "inefficienti", ma addirittura "insignificanti".
Dalle ricerche - riporta il Washington Post - emerge come nella realtà la scelta delle persone con cui avviare una relazione dipenda da tre fattori: le caratteristiche individuali, la qualità dell'interazione e gli eventi circostanti. Questo è il motivo per cui gli algoritmi non possono spiegare le circostanze e i modi in cui si incontrerà una persona ancor prima di averla conosciuta. Secondo Finkel e soci, insomma, non ci sono abbastanza input per giustificare la diversità dei risultati.
La nuova versione di Tinder ha aggiunto la possibilità di inserire dati riguardanti lavoro e istruzione per permettere agli utenti di selezionare persone con un background simile. Verrete abbinati a qualcuno simile a voi, ma questo nella realtà non è sempre sinonimo di "vissero felici e contenti". "Nonostante si ribadisca con fermezza il contrario, è improbabile - conclude Finkel - che il calcolo basato su dati collezionati prima che le persone si incontrino possa essere efficace per l'identificazione dei partner".
Sebbene applicazioni di questo tipo non siano adatte a trovare un compagno o una compagna per la vita, sono senza dubbio utili a farvi conoscere più gente con cui consumare un buon aperitivo.
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