In collaborazione con Callipo Group
In Italia lo spreco di cibo equivale a circa 10 miliardi di euro cioè 5 euro a settimana a famiglia secondo quanto emerso dal Food Sustainability Index ( Fondazione Barilla) e se nelle famiglie vi è ancora molta strada da fare per la lotta agli sprechi alimentari molte aziende invece stanno puntando sull’economia circolare per concretizzare la transizione ecologica, passaggio obbligato per poter guardare al domani. Cosi gli scarti alimentari diventano risorse trovando nuove forme di vita come nel caso dell’azienda conserviera Callipo, esempio virtuoso di politica di sostenibilità. L’azienda ha attraversato oltre un secolo di storia e cinque generazioni mantenendo inalterato il valore fondante che è la “qualità totale”, una scelta che si riflette non solo nel prodotto ma in ogni aspetto della vita aziendale, produttiva e alla volontà di creare valore sul territorio, la Calabria terra difficile e piena di contrasti.
La materia prima e gli approvvigionamenti
Ogni azione e scelta strategica in Callipo è pensata da un lato per preservare la qualità organolettica dei prodotti e dall’altro per limitare gli sprechi delle diverse risorse, energetiche, ambientali e della preziosa materia prima, perché del tonno non si butta via niente, tanto da essere considerato il maiale del mare. Callipo lavora dal fresco il tonno rosso del Mediterraneo per una linea di nicchia che è il “tonno di tonnara”, il resto è il tonno yellowfin pescato per lo più nell’oceano indiano. L’azienda acquista partite di tonno esclusivamente da pescherecci o compagnie autorizzate, controllate da ispettori a bordo e certificate Dolphin Safe o materia prima certificata MSC pesca sostenibile.
Trasformare gli scarti di pesce in nuove risorse
Il tonno arriva a bordo di container intero e congelato nello stabilimento Callipo in Calabria e la lavorazione avviene interamente qui, molte fasi della lavorazione come la monda e l’invasettamento sono fatte ancora esclusivamente a mano dal personale esperto.
Da anni, gli scarti di produzione vengono ceduti ad aziende che producono Pet Food.
Nel 2020 l’azienda ha trattato 2.600 tonnellate di scarti alimentari, tutti destinati al pet food. Inoltre, di recente è stato avviato un importante progetto di ricerca con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Energia, Ambiente e Materiali (Diceam) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Tutto ciò che rappresenta uno scarto nella filiera produttiva, compresi i fanghi di depurazione, viene studiato con l’obiettivo di trasformarlo in un prodotto ad alto valore aggiunto di omega-3, bioenergia e fertilizzanti organici.
Circolo virtuoso di risparmio e riutilizzo
Il ciclo virtuoso della produzione si estende anche a valle, coinvolgendo il packaging dove l’azienda ha ridotto l’utilizzo di plastica e sta creando un nuovo reparto di confezionamento, dove gli imballaggi saranno fatti solamente di cartone. L’azienda è dotata, inoltre, di un depuratore biologico, che permette di recuperare i fanghi attivi, destinati poi alle aziende che producono COMPOST.