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Privatizzazioni: Governo accelera, avanti su Enav e Fs/Adnkronos

25 agosto 2015 | 17.51
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Privatizzazioni: Governo accelera, avanti su Enav e Fs/Adnkronos

Prima le Poste, poi Enav e Ferrovie. Il Tesoro e Palazzo Chigi stringono sul dossier privatizzazioni. Dopo il ritardo accumulato negli ultimi mesi, è chiara l'esigenza di accelerare per dare un segnale forte su uno dei capitoli più sensibili della politica economica. La decisione è stata presa e sul piano tecnico il lavoro è pronto a riprendere dopo la fisiologica pausa estiva. Se per le Poste il percorso è stato già predisposto, con il prospetto di quotazione che dovrebbe ottenere il via libera della Consob entro ottobre, nuovi concreti passi in avanti sono attesi per Enav e anche per Fs.

"A giorni", riferiscono all'Adnkronos fonti vicine al dossier, il Tesoro selezionerà le banche che faranno da coordinatori per l'offerta pubblica di vendita della società che controlla il traffico aereo, dopo la scelta di affidare il processo all'amministratore delegato Roberta Neri e al presidente Ferdinando Falco Beccalli, nominati a luglio al vertice della società.

Mentre diventa sempre più caldo il fronte Ferrovie. L'affondo del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che ha insistito sullo scorporo della rete ferroviaria da Fs, guardando al modello Terna, "è il segnale che si attendeva: con questi vertici o, in caso di ulteriori frizioni, con un cambio alla guida della società, la strada è ormai segnata", fanno notare le stesse fonti. Il Governo, in sostanza, "non è disposto a tollerare" ulteriori slittamenti. E la posizione dell'Ad Michele Mario Elia resta in aperto contrasto con questa prospettiva. Tanto che torna a circolare con insistenza l'ipotesi di un cambio al vertice, con il nome di Luigi Gubitosi particolarmente accreditato come potenziale sostituto. Anche su questo fronte "dovrebbero arrivare a breve indicazioni chiare" dall'azionista Tesoro.

(Adnkronos) - POSTE. Consob ha già ricevuto il prospetto di quotazione della società e si esprimerà entro ottobre, così come Borsa Italiana che deve dare il suo benestare alla quotazione. Il processo di privatizzazione si realizzerà secondo quanto previsto dal dpcm del 16 maggio 2014, che ha autorizzato il Tesoro, in quanto azionista di Poste, a collocare fino al 40% del capitale della società "attraverso il ricorso a un'offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del gruppo".

FS. E' in corso un nuovo braccio di ferro tra il governo e la società su un passaggio cruciale in vista della privatizzazione: lo scorporo della rete che, nella valutazione di Palazzo Chigi e del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, deve rimanere in mano pubblica. Sul modello di quanto avvenuto con Terna per la rete elettrica. Al contrario, l'Ad Michele Mario Elia, sostiene l'assunto opposto: rete e servizio devono rimanere insieme. Si ripropone la stessa divergenza di opinione che aveva 'costretto' il presidente Marcello Messori a rimettere le sue deleghe sulla privatizzazione. Ora sarà il Tesoro, con la sponda di Palazzo Chigi, a prendere in mano la situazione per sciogliere un nodo decisivo.

ENAV. Entro fine agosto il Tesoro indicherà le banche che rivestiranno il ruolo di coordinatori globali dell’offerta pubblica di vendita. A fine giugno Enav ha già inviato una sollecitazione ai potenziali candidati e al Tesoro hanno raccolto ed esaminato le analisi arrivate dalle tre principali banche italiane, Intesa Sp, Unicredit e Mediobanca, oltre che da Bnp Paribas, Credit Suisse, JP Morgan, Merrill Lynch. Lo schema previsto per la quotazione ricalca quello scelto per Poste, un'offerta pubblica di vendita in Borsa fino al 49% del capitale. Lo sbarco a Piazza Affari avverrà comunque nel 2016.

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