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Governo, Casson: "Con Civati e altri Pd decideremo se votarlo"

19 febbraio 2014 | 12.03
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Governo, Casson:

Roma, 19 feb. - (Adnkronos/Ign) - "Mi pare evidente che ci siano più difficoltà del previsto, contraddizioni e anche forti contrapposizioni. Non è la marcia trionfale che qualcuno aveva previsto. I peana sono rapidamente spariti. Del resto, i meccanismi parlamentari sono complessi, è illusorio pensare di fare un governo in due giorni". Non sarà facile secondo il senatore del Pd, Felice Casson, il compito di Matteo Renzi sul quale continua a sospendere il giudizio.

"Con Civati e gli altri -dice in un'intervista all''Unità'- stiamo valutando. Prima di decidere come votare bisogna vedere il programma e la squadra di governo. E capire se le nostre proposte saranno accettate". Casson il gruppetto di parlamentari che restano alla finestra, contestano anche il fatto che Renzi continui a fare riferimento sulla stessa maggioranza che sosteneva Enrico Letta e vede come un problema un eventuale ingresso in squadra di alcuni senatori ex Pdl, oggi nel gruppo di Gal.

"È un problema. Un allargamento deve esserci -risponde Casson- ma nella direzione opposta, verso Sel e il M5S. Come si fa a riformare il lavoro con le proposte di Sacconi?''. Se la maggioranza resterà quella con Ncd, Casson voterà la fiducia? "Aspettiamo di vedere i contenuti. Parlare di come voteremo in questo momento è prematuro (...) Ogni parlamentare è libero. Io non ho nessun pregiudizio contro Renzi, in Veneto con i renziani lavoriamo benissimo...".

Il Papa: "La ricchezza è un bene solo se aiuta gli altri"

''Il denaro è uno strumento che in qualche modo, come la proprietà, prolunga e accresce la capacità della libertà umana, consentendole di operare nel mondo, di agire, di portare frutto. Di per sé è uno strumento buono, come quasi tutte le cose di cui l'uomo dispone: è un mezzo che allarga le nostre possibilità''. Tuttavia ''quando il potere economico è uno strumento che produce tesori che si tengono solo per sé, nascondendoli agli altri, esso produce iniquità, perde la sua originaria valenza positiva''. E' quanto scrive Papa Francesco nella prefazione al libro del cardinale Gerhard Muller 'Povera tra i poveri. La missione della chiesa', anticipata oggi dal 'Corriere della Sera'.

''Quando l'uomo è educato a riconoscere la fondamentale solidarietà che lo lega agli altri uomini - osserva Francesco - allora sa bene che non può tenere per sé i beni di cui dispone. Quando vive abitualmente nella solidarietà l'uomo sa che che ciò che nega ad altri e trattiene per sé prima o poi si ritorcerà contro di lui''. Invece, sottolinea Bergoglio ''quando i beni di cui dispone sono utilizzati non solo per i propri bisogni, essi diffondendosi si moltiplicano e portano spesso un frutto inatteso''.

''Vi è un originale legame tra profitto e solidarietà - spiega ancora il Papa - una circolarità feconda tra guadagno e dono che il peccato tende a speazzare e offuscare. Compito dei cristiani è riscoprire, vivere e annunciare a tutti questa preziosa e originaria unità tra profitto e solidarietà''.

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