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Draghi striglia forze maggioranza: qui per fare cose o non si va avanti

17 febbraio 2022 | 19.14
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A quanto apprende l'Adnkronos, arriva il richiamo all'ordine dopo che il governo è andato sotto per quattro volte sul milleproroghe. Partiti: cambio metodo o incidenti inevitabili

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Niente decreto bollette. Mario Draghi, rientrato da Bruxelles, a quanto apprende l'Adnkronos ha visto i capidelegazione delle forze di maggioranza per richiamarle all'ordine, strigliandoli dopo l'incidente in commissione alla Camera, con il governo andato sotto ben quattro volte sul milleproroghe. Il governo è qui per fare le cose o non si va avanti, il senso del ragionamento riportato da alcuni presenti. "Non siamo qui per essere realisti. Siamo qui per essere idealisti". Il governo è qui per fare le cose, il Parlamento per garantirgli i voti. Dal premier poi, nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi, un forte richiamo e richiesta di coerenza all'azione di governo non solo sul milleproroghe, ma anche su altri provvedimenti strategici.

"Il governo è nato per fare le cose, è stato voluto dal Presidente Mattarella con questo obiettivo", ha scandito con chiarezza, a quanto apprende ancora l'Adnkronos, il premier. E dopo aver espresso la sua posizione al Capo dello Stato, incontrato prima della riunione con i partiti. I capi delegazione, dopo 10 secondi di gelo che qualcuno descrive come interminabili, hanno sollevato una questione di metodo o gli incidenti - l'avvertimento - saranno inevitabili. Ma Draghi avrebbe ribattuto richiamando l'esempio della manovra, ricordando come, nonostante avesse coinvolto capigruppo, parti sociali e capi delegazioni più e più volte, le critiche sull'operato di Palazzo Chigi erano arrivate comunque.

Questo governo non sta qui per tirare a campare... Così, apprende l'Adnkronos, il premier si sarebbe rivolto ai capi delegazione. Noi siamo qui per fare le cose o questo governo non ha ragione d'essere, avrebbe sottolineato l'ex governatore di Bankitalia, secondo quanto riferito da fonti governative, senza mai perdere la calma ma visibilmente seccato, richiamando all'ordine i presenti, dopo l'amarezza per la debacle notturna, che ha visto il governo andare sotto per ben 4 volte nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Montecitorio sul decreto milleproroghe, e in particolare sui fondi per la bonifica dell'ex Ilva.

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