Ripartire dall'industria e dalla produttività. Creando un ambiente favorevole all'innovazione e concordando margini di flessibilità con Bruxelles. E' la strada che indicano a Renzi tre economisti, Giacomo Vaciago, Marcello Messori e Giuseppe Di Taranto, interpellati dall'Adnkronos.
GIACOMO VACIAGO. Una sola priorità, la politica industriale. Non ha dubbi l'economista della Cattolica: "l'industria è strangolata dal credit crunch, le imprese che hanno chiuso non riaprono e la priorità è fare politica per l'industria". L'economista, quindi, aggiunge: "stiamo inducendo la nostra migliore industria ad andarsene. Quando, invece, riesce a crescere chi attira l'industria degli altri".
MARCELLO MESSORI. "Agire, subito, sulla liquidazione dei debiti della Pa e sulla razionalizzazione della spesa pubblica. E rilanciare la produttività, creando un ambiente favorevole all'innovazione". Sono le priorità che indica l'economista della Luiss. Obiettivo principale: "agire sui fattori di freno alla crescita, che causano un elevatissimo tasso di inoccupazione, ovvero, la stagnazione della produttività e le pervasive posizioni di rendita che impediscono la competitività".
GIUSEPPE DI TARANTO. "Proseguire sulla strada per una riforma del vincolo del 3%", chiede l'economista della Luiss, che aggiunge: "Mi piace che Renzi si sia fatto portatore della proposta, peraltro condivisa da tutte le forze politiche, di scorporare dal computo del deficit gli investimenti produttivi".