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Governo, niente accordo sul 'dopo Carfagna' alla Camera

23 febbraio 2021 | 16.47
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Slitta ancora l'elezione del vicepresidente, in maggioranza veti e tensioni per ora difficili da superare

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Non c'è ancora accordo nella maggioranza di governo sul nuovo vicepresidente della Camera da nominare al posto dell'azzurra Mara Carfagna diventata ministro del governo Draghi. Le tensioni e i veti incrociati, soprattutto tra Fi e Lega, al momento, sarebbero difficili da superare: da qui la necessità di rinviare a data da destinarsi la seduta dell'Aula della Camera, prevista domani, per l'elezione del successore di Carfagna.

A far saltare l'elezione del vicepresidente della Camera, raccontano fonti parlamentari, la contesa tra Fi e Lega ma anche le rivendicazioni del Pd. La poltrone di 'vice di Fico', infatti, farebbe gola non solo al centrodestra, anche se i dem ufficialmente dicono di non essere interessati. Sta di fatto, però, che sia il Carroccio che i Dem, nell'attuale ufficio di presidenza di Montecitorio non hanno né un 'vice', né un questore. E questo conta, eccome.

Che poi i litigi per il 'dopo Carfagna' siano legati a doppio filo con altre partite, come quella dei sottosegretari e della presidenza delle commissioni di garanzia, come il Copasir, è vero solo in parte. C'è chi, raccontano, gioca sulla coincidenza temporale di riempire queste caselle. Fonti del centrodestra, infatti, assicurano che ''non va confusa la corsa per la vicepresidenza della Camera con il completamento della squadra di Draghi e la nomina dei vertici del Copasir che per prassi e legge spetterebbe all'opposizione'', ovvero a Fdi.

La verità forse, come sempre in questi casi, sta nel mezzo. In ogni caso, la situazione si è ingarbugliata e per questo la maggioranza avrebbe chiesto di rinviare la scelta del successore di Carfagna, prevista per domani pomeriggio alle 16 Allora perché la richiesta non è stata ancora ufficializzata? Semplice, spiegano fonti parlamentari: ''la scusa c'è già per far slittare tutto e sono le comunicazioni del ministro Speranza, fissate per domani alle 17".

Torniamo al nocciolo della questione. Fi e Lega si contendono da giorni il posto di vicepresidente. Almeno, questa è l'impressione. Il partito di Silvio Berlusconi non intende mollare la presa e tra i favoriti alla corsa ci sarebbero sempre due donne, Stefania Prestigiacomo e Annagrazia Calabria, il vicecapogruppo Simone Baldelli e il responsabile Sanità del partito, Andrea Mandelli, dato in corsa pure come capogruppo alla Camera, al posto di Maria Stella Gelmini diventata ministra degli Affari regionali.

Baldelli ha già ricoperto questa carica nel 2013, Prestigiacomo può contare sull'esperienza di ministro, mentre Calabria e Mandelli potrebbero far valere la carta del volto nuovo. Silvio Berlusconi non avrebbe ancora sciolo la riserva su chi puntare. Se Fi non dovesse spuntarla, la casella potrebbe interessare al Carroccio e si fanno due nomi, quello di Lorenzo Fontana e di Barbara Saltamartini, che rientra tra le 'quote rose' sponsorizzate da Matteo Salvini.

C'è chi dice che se la guida del Copasir dovesse andare all'opposizione, l'attuale presidente leghista del Comitato di controllo e sicurezza dei servizi, Raffaele Volpi, potrebbe aspirare alla vicepresidenza della Camera, ma fonti del centrodestra assicurano che le ''due partite vanno tenute distinte'' e che dovrebbe prevalere l'idea di rispettare la proporzione di rappresentanza di genere del 'board' di Montecitorio, Il Pd assicura di non avanzare pretese, ma tutto è ancora possibile e non si può escludere che alla fine i Dem si giochino le loro carte.

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