"La polemica che si sta sviluppando intorno al presunto 'caso Gentile' denota superficialita' e inconsapevolezza della corsa a precipizio che di questo passo si sta compiendo verso la barbarie e l'asservimento della politica a operazioni di altra natura". Lo afferma Gaetano Quagliariello, coordinatore del Nuovo centrodestra. "Invito i colleghi del Pd -prosegue- a stare ai fatti. Al sottosegretario Genile, senza che vi sia notizia di alcun suo coinvolgimento o interessamento, viene addebitata la mancata uscita in edicola di un quotidiano calabrese per impedire la divulgazione di una notizia riguardante suo figlio peraltro gia' riportata da altri organi di stampa locale. Vengono imputate a Gentile presunte pressioni sulla scorta di telefonate non riconducibili a lui e svoltesi invece tra terze persone in un contesto segnato da conflittualita', pendenze e situazioni molto pesanti dal punto di vista giudiziario".
"Questo e' il quadro, a fronte del quale il senatore Gentile ha presentato ampia querela contestando radicalmente la ricostruzione dei fatti, ha inviato tutta la documentazione al presidente Grasso e si e' detto disponibile a ogni tipo di chiarimento in ogni sede. In un Paese normale esponenti di partito che sanno cosa sia la lotta politica e a quale livello possano spingersi le manovre e le provocazioni, ci penserebbero su non una ma cento volte e come minimo approfondirebbero gli elementi di fatto prima di intraprendere una crociata come quella a cui sembrano appassionarsi alcuni colleghi del Pd. (segue)