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Musica: Graham Nash, sono ancora un hippy che crede nell'amore

15 marzo 2016 | 15.57
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Graham Nash (foto Adnkronos)
Graham Nash (foto Adnkronos)

"Sono qui e creo musica ogni giorno, sono ancora un hippy che crede negli stessi valori, l'amore è meglio dell'odio, la pace è meglio della guerra e bisogna buttare la spazzatura: il contrario non è per me". E' una 'Woodstock generation 2.0' quella che traspare conversando con Graham Nash, il leggendario cantautore della quartet band degli anni '70 Crosby, Still, Nash & Young che, dopo 14 anni, torna come solista con l'album 'This path Tonight', in uscita il 15 aprile prossimo. Dieci brani nati da una collaborazione con in chitarrista Shane Fontayne, che ha anche prodotto il disco.

"Ho 74 anni e vorrei viverne altri 74, perché c'è ancora tanta gente per cui suonare, e io devo creare ogni giorno altrimenti non riesco ad andare a dormire" dice Graham, che ha deciso di tornare in pista da cantautore solista con questo entusiasmo per il motivo più semplice del mondo: "Mi sono innamorato". Venti brani nati nell'ottobre 2014 sull'onda di una 'piena creativa' che ha portato lui e Fontayne a registrarli in soli 8 giorni. "In 'This path tonight' ne proponiamo 10, ma li amiamo tutti allo stesso modo, quindi mi sento di poter dire che non passeranno altri 14 anni prima che io torni sul mercato con un altro disco", rivela Nash.

L'album, che mostra qualche venatura di elettronica, ha anche molti (voluti) riferimenti al precedente, 'Songs for Survivors' . "Sono incredibilmente orgoglioso di questo lavoro" dice senza mezzi termini, rivelando che il suo brano preferito è la seconda traccia dell'album, 'Myself at last'. Ma Nash è tutto tranne che un nostalgico. E circa i nuovi talenti in circolazione negli Usa, anche se ammette di non aver ascoltato molto negli ultimi 10 anni perché impegnato nel ruolo di produttore, l'occhio è stato più attento di ciò che vuol far credere. "Mi piacciono Jason Mraz e Johnatan Wilson", dice.

'Spero che Donald Trump non vinca le elezioni, ha idee pericolose'Tra i temi trattati nei brani del cd, oltre l'amore, of course, c'è anche la politica, un tema che sembra stare molto a cuore al musicista. Uno su tutti le elezioni americane, e la possibile presidenza di Donald Trump, su cui Nash sembra avere le idee molto chiare. "Sono stato in America per quasi 50 anni (Nash è originario di Blackpool, Regno Unito, ndr) e non ho mai visto una scena politica folle come questa", dice, prima di affondare il colpo: "Trump ha individuato la paura e l'ha amplificata. E come la maggior parte dei fascisti ha fornito un nemico contro cui combattere. Ha molte idee pericolose, come costruire una muraglia per delimitare gli Stati Uniti, deportare 11 milioni di lavoratori. Spero che non diventi presidente degli Stati Uniti".E se Obama è "un grande cervello ma anche un grande cuore", che non è riuscito a fare tutto ciò che aveva in mente perché osteggiato "in ogni singola cosa" dai repubblicani, Nash ammette di sostenere, nella battaglia all'ultimo sangue per la presidenza, il candidato socialista democratico Bernie Sanders. "E' uno di noi - dice- ma se non dovesse farcela tifo per Hillary (Clinton, ndr). Le alternative sono davvero terrificanti". L'autore di successi come 'Teach your children', che preferisce non parlare dei suoi rapporti con gli 'ex' del celebre quartetto, sarà in tour a giugno in Italia. Per l'esattezza, il 2 giugno a Lucca al Teatro del Giglio, il 3 a Como al Teatro Sociale, il 4 a Roma all'Auditorium Parco della Musica, il 6 a Trento all'Auditorium Santa Chiara e il 7 a Napoli al Teatro Augusteo.

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