"Sono qui e creo musica ogni giorno, sono ancora un hippy che crede negli stessi valori, l'amore è meglio dell'odio, la pace è meglio della guerra e bisogna buttare la spazzatura: il contrario non è per me". E' una 'Woodstock generation 2.0' quella che traspare conversando con Graham Nash, il leggendario cantautore della quartet band degli anni '70 Crosby, Still, Nash & Young che, dopo 14 anni, torna come solista con l'album 'This path Tonight', in uscita il 15 aprile prossimo. Dieci brani nati da una collaborazione con in chitarrista Shane Fontayne, che ha anche prodotto il disco.
"Ho 74 anni e vorrei viverne altri 74, perché c'è ancora tanta gente per cui suonare, e io devo creare ogni giorno altrimenti non riesco ad andare a dormire" dice Graham, che ha deciso di tornare in pista da cantautore solista con questo entusiasmo per il motivo più semplice del mondo: "Mi sono innamorato". Venti brani nati nell'ottobre 2014 sull'onda di una 'piena creativa' che ha portato lui e Fontayne a registrarli in soli 8 giorni. "In 'This path tonight' ne proponiamo 10, ma li amiamo tutti allo stesso modo, quindi mi sento di poter dire che non passeranno altri 14 anni prima che io torni sul mercato con un altro disco", rivela Nash.
L'album, che mostra qualche venatura di elettronica, ha anche molti (voluti) riferimenti al precedente, 'Songs for Survivors' . "Sono incredibilmente orgoglioso di questo lavoro" dice senza mezzi termini, rivelando che il suo brano preferito è la seconda traccia dell'album, 'Myself at last'. Ma Nash è tutto tranne che un nostalgico. E circa i nuovi talenti in circolazione negli Usa, anche se ammette di non aver ascoltato molto negli ultimi 10 anni perché impegnato nel ruolo di produttore, l'occhio è stato più attento di ciò che vuol far credere. "Mi piacciono Jason Mraz e Johnatan Wilson", dice.