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Green pass Italia, Rezza: "Solo con vaccino e non tampone è decisione politica"

12 novembre 2021 | 18.42
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"Insistiamo sulle vaccinazioni per evitare misure gravose. Se dovesse salire l'incidenza, alcune regioni bianche potrebbero diventare gialle"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il Green pass obbligatorio in Italia basato solo sul vaccino e non più sui tamponi "è una decisione politica, si sta valutando soprattutto a livello governativo. E' chiaro che il vaccino protegge noi stessi e gli altri, è una misura senz'altro più efficace del tampone, che fotografa la situazione immediata". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in conferenza stampa sul monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia.

VACCINI - "Coprire con la vaccinazione anti-Covid e con un richiamo sia le persone più fragili sia le meno fragili che possono trasmettere l'infezione è particolarmente importante - ha detto Rezza - Farlo subito ci può evitare il picco di casi che altrimenti ci costringerebbe a prendere misure gravose".

L'esperienza degli altri Paesi, dove la situazione è più critica, suggerisce che "o interveniamo precocemente con la campagna vaccinale o prendiamo misure particolarmente gravose. E credo che ormai - ha avvertito - la popolazione e l'economia, anche quella dei singoli, non solo la 'macro-economia', queste misure non le reggerebbe".

ZONA GIALLA - "Non possiamo escludere un ulteriore aumento dei casi nelle prossime settimane - ha affermato Rezza - ma questo potrebbe non essere accompagnato da una crescita dei casi in terapia intensiva, grazie all'effetto dei vaccini e le misure prese. Ma se dovesse salire l'incidenza, alcune regioni bianche potrebbero diventare gialle: è impossibile adesso dire quando ci sarà il picco dei casi".

NATALE - Nuovo picco pandemico a Natale? "In questo momento è difficile fare previsioni, a meno che non si abbia la palla di vetro". Non possiamo "sapere quale sarà l'andamento nelle prossime settimane, perché potrebbero cambiare i comportamenti. Potrebbe esserci, per esempio, una corsa a vaccinarsi, mentre ora c'è un po' di stasi. E quindi è difficile fare queste previsioni" ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute.

"Ci troviamo in una situazione nuova. Ne abbiamo discusso anche con modellisti matematici", ha aggiunto, ricordando che i modelli matematici "si basano su assunzioni, ma in questo momento è difficile sapere quali assunti possono essere presi in considerazione".

"Noi confidiamo nel fatto che le misure che sono state prese in Italia sono state più importanti rispetto a quelle prese in altri Paesi", come "il Green pass che non ci dà rischio zero però riduce il rischio di trasmissione dell'infezione negli ambienti chiusi".

STAGIONE SCIISTICA - "Per ora non vedo segnali tali da rendere impraticabile la stagione sciistica, come negli anni scorsi. Il Green pass è uno strumento importante di prevenzione, ci vuole sempre buon senso: siamo contenti se tutti tornano a sciare, se l'attività riparte anche da un punto di vista economico. Certo se la situazione dovesse peggiorare al punto da determinare necessità di valutare alcune misure restrittive al momento non si può escludere, ma mi auguro davvero che non si arrivi a quel punto" ha affermato Rezza.

ARRIVI DALL'ESTERO - Riguardo agli arrivi dall'estero, "non credo che in questo momento si stiano valutando ulteriori misure per chi proviene da altri Paesi Ue, non c'è necessità al momento di provvedimenti immediati. Attualmente il flusso dei viaggiatori non è tale da determinare un incremento della circolazione del virus nel nostro Paese, e comunque noi manteniamo in atto misure scrupolose, come un uso assiduo ed esteso del Green pass".

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