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Greenpeace fa 'parlare' i politici di ambiente

23 febbraio 2018 | 14.08
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Greenpeace fa 'parlare' i politici di ambiente

Circolano sui social network le immagini elettorali di sette tra i principali leader politici con messaggi che appaiono davvero molto ambientalisti. Purtroppo "non è un cambiamento di rotta", ma una campagna di comunicazione di Greenpeace che nel disclaimer avverte: "questa è una fake news". L'associazione ha infatti scelto i volti di Berlusconi, Bonino, Di Maio, Grasso, Meloni, Renzi e Salvini per far dire loro alcune delle cose "che non sentiremo in questa campagna elettorale".

"L’ambiente non compare tra i temi di cui dibattono i candidati alle prossime elezioni politiche in Italia, eppure è un tema cruciale" scandisce Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. "La qualità dell'aria nelle nostre città -incalza- è tra le peggiori d'Europa e gli effetti dei cambiamenti climatici sono già evidenti. Le politiche energetiche degli ultimi anni hanno soffocato lo sviluppo delle rinnovabili che in Italia devono invece tornare a crescere. Senza misure coerenti di riduzione drastica delle emissioni di gas serra e di adattamento e mitigazione siamo tutti esposti a rischi gravissimi".

Nelle 'locandine elettorali' ideate provocatoriamente da Greenpeace, Berlusconi promette di raddoppiare le rinnovabili in tre anni, Bonino di opporsi a trattati come Ttip e Ceta, Di Maio si batte per lo stop ai diesel entro il 2021, Grasso promette che l’Italia non diventerà il gasdotto d’Europa, Meloni vuole vietare la plastica usa e getta, Renzi dice che avremmo dovuto votare sì al referendum sulle trivelle due anni fa e Salvini chiede acqua pulita, non come quella contaminata bevuta in Veneto per anni.

In realtà, l'impegno 'ambientalista fake' dei leader politici ideato da Greenpeace è il pretesto per l'associazione per rimarcare i temi green assenti dal dibattito elettorale. Così, se fa 'promettere' a Silvio Berlusconi di volere raddoppiare le rinnovabili, Greenpeace sottolinea poi che "non è vero che l’Italia è ai primi posti in Europa per le fonti rinnovabili e che ha già raggiunto gli obiettivi europei fissati per il 2020. È solo un trucco statistico: negli ultimi anni l’Italia ha il record della peggior performance nello sviluppo delle rinnovabili e ha aumentato la quota di energia prodotta da fossili".

E se Greenpeace fa 'opporre' Emma Bonino su Ttip e Ceta, chiarisce invece che "abbiamo scarse possibilità di sentire in campagna elettorale impegni chiari contro la ratifica di accordi commerciali come il TTIP e CETA, che minano i nostri standard sulla sicurezza degli alimenti e la qualità delle produzioni agricole". Inoltre, la 'locandina elettorale' di Greenpeace che mostra Di Maio assicurare lo stop al diesel in pochi anni, è l'occasione per il gruppo ambientalista per riferire che "la qualità dell'aria nelle nostre città è tra le peggiori d'Europa (oltre 90.000 morti premature/anno): bisognerebbe eliminare presto i diesel e ogni tipo di motore a combustibile fossile entro il 2021.

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