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Grillo difende Farage: “La stampa mente, né razzismo né sessismo nello statuto dell’Ukip”

30 maggio 2014 | 20.12
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Il leader M5S pubblica sul blog lo statuto dell’United Kingdom Independence Party.

Ma l’apertura dei Verdi fa sperare i parlamentari contrari all’alleanza con Farage

Grillo difende Farage: “La stampa mente, né razzismo né sessismo nello statuto dell’Ukip”

E’ bastata una timida apertura al M5S di Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde europeo, ad accendere la speranza tra alcuni parlamentari pentastellati che, a Roma, vedrebbero di buon occhio un’intesa con i Verdi. Anche per trovare una via d’uscita alla temuta ‘unione’ con Nigel Farage. In un’intervista al Fatto Quotidiano, testata amata dai 5 Stelle, Frassoni assicura che finora con i grillini non c’è stato alcun contatto, ma ‘se vogliono, possono chiamarci’. L’eurodeputato ed esponente dei verdi tedeschi, Jan Philipp Albrecht, aveva stroncato sul nascere eventuali alleanze con i grillini. Ma le parole di Frassoni risollevano gli animi di alcuni deputati e senatori che, nei giorni scorsi, non avevano fatto mistero di temere l’intesa con l’Ukip.

In settimana incontro Grillo-parlamentari - Grillo, a quanto apprende l’Adnkronos, dovrebbe vedere una delegazione di parlamentari a Milano la prossima settimana, forse giovedì: obiettivo, chiarirsi reciprocamente le idee. Fonti parlamentari rivelano inoltre un primo chiarimento telefonico, mercoledì scorso, tra Casaleggio e Laura Castelli, deputata considerata fedelissima dai vertici. Grillo, per ora, sembra comunque tirare dritto per la sua strada. Si ‘autoflagella’ ironicamente sulla spiaggia di Marina di Bibbona, cingendosi il capo con una finta corona di spine. In un’intervista al Telegraph, assicura che Farage “è spiritoso e non è razzista”. Sul blog se la prende con la stampa, ‘rea’ a suo avviso di mentire sul leader inglese. E usa la Rete per diffondere la “verità”, facendo girare una nota dell’ufficio stampa dello stesso leader dello United Kingdom Independence Party. In sintesi, il comunicato assicura che l’Ukip non è xenofobo, antisemita o sessista. E il gruppo dell’Efd a Bruxelles -in cui dovrebbe confluire il M5S assieme al partito di Farage- è nient’altro che “un matrimonio di convenienza” per contare qualcosa in Europa.

Casaleggio tira dritto: alleanza con Ukip - Non tutti i parlamentari, però, si sentono rassicurati. Se Alessandro Di Battista diffonde immediatamente il messaggio del capo accusando la stampa di dipingere Farage come Pol Pot e Grillo come un nazista-comunista-eversivo, altri confidano in un repentino cambio di rotta. A Roma c’è chi di Farage non vuole nemmeno sentir parlare. “Forse qualche speranza l’abbiamo - confida un senatore - e mi giunge voce che nemmeno Grillo sia troppo convinto, piuttosto Casaleggio pensa di avere già l’accordo per l’eurogruppo in tasca”. Comunque sia, il codice di comportamento del M5S parla chiaro: Grillo propone le alleanze come capo politico del Movimento, la Rete decide e ratifica. L’ultima parola, dunque, spetta al web. “Anche se - fa notare un deputato - il blog influenza profondamente il voto. Se l’Efd verrà dipinta come la salvezza, l’unica via per cambiare le cose, difficile che gli attivisti votino contro”. Ai vertici serpeggia il timore che i Verdi, semmai si dovesse far gruppo insieme, finiscano per imbrigliare i 5 Stelle e snaturare il messaggio del Movimento. Mentre con Farage la cosiddetta ‘loose association’ garantirebbe maggiore libertà.

Contatti iniziati da tempo - Inoltre, i contatti con l’Ukip vanno avanti da tempo, da quando Emmanuel Bordez sondò Roberta Lombardi, prima capogruppo alla Camera e tra i volti più noti del Movimento. A Milano oggi in scena il primo incontro tra i 17 europarlamentari alla Casaleggio associati. Oltre al guru del Movimento, presenti anche il figlio Davide e Claudio Messora, l’uomo dello staff che si sta occupando della ‘partita Bruxelles’. Poco dopo interviene anche Grillo, via Skype. I neo eletti si confrontano anche sul possibile gruppo che andrebbero a formare, con o senza Farage. La linea, a quanto si apprende, è quella di esplorare tutte le strade compatibili con la formazione di un gruppo forte. Poi, deciderà la Rete. Messora, lasciando la sede della Casaleggio associati, conferma: “E’ stata una riunione esplorativa per valutare le alleanze, c’è più di un’opzione sul tavolo”. Poco dopo ribadisce all’Adnkronos: “Ora si negozia per contare in Europa. Stiamo lavorando per fare un gruppo forte, capace di cambiare le regole del gioco”.

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