"Ma lo capite in che mani è l’Italia?". Così Beppe Grillo, improvvisando un siparietto davanti all’Hotel Forum di Roma, risponde a chi gli domanda se solo un anno fa avrebbe pensato di salvare Matteo Salvini dal processo, sviando però le domande alle prese con la portiera del van su cui sale a bordo e che non riesce a chiudere. Il comico genovese, diretto in tribunale per il processo con l’ex consigliere regionale dell’Emilia Romagna Giovanni Favia, viene assaltato dai cronisti e dalle domande sul caso Diciotti. "Ma lei mi fa domande sulla politica dell’Italia e del mondo ma si rende conto che io non riesco a chiudere la porta? Ecco in che mondo siamo...", ripete più volte, salvo poi partire con la portiera dell'auto spalancata.
"Dobbiamo noi influenzare Salvini sui nostri temi che forse abbiamo un po' tralasciato che sono l'ambiente, l'ecologia, la mobilità e come questa si evolverà tra 10 anni" ha detto poi Beppe Grillo lasciando il tribunale di Roma dove è stato ascoltato come testimone nel processo per diffamazione a carico dell'ex consigliere regionale del M5S dell'Emilia Romagna, Giovanni Favia.