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Grillo, nuovo attacco ai giornali: "Venditori bugiardi, 2017 sarà loro anno nero"

08 febbraio 2017 | 19.06
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Beppe Grillo di nuovo all'attacco di giornali e giornalisti. "L'informazione - scrive in un post pubblicato sul suo blog - è un prodotto, un contenuto da vendere, ed è risaputo che i venditori sono bugiardi. Lo diamo per scontato e non ce ne stupiamo, nel caso dei venditori come oramai in quello dei giornali". Ma "il 2017 sarà l'anno nero dei giornali: una buona notizia per l'informazione italiana".

Il leader dei Cinquestelle ricorda che "Luigi Di Maio ha consegnato ieri al presidente dell'Ordine dei giornalisti la raccolta delle balle pubblicate su Virginia Raggi e sul Movimento 5 Stelle negli ultimi giorni, con l'indicazione di chi ha firmato quelle fake news. L'Ordine dei giornalisti dovrebbe rappresentare il garante del rispetto della deontologia professionale dei suoi iscritti, così abbiamo segnalato al suo presidente i casi in cui sono state pubblicate notizie false. I giornali, ovviamente, hanno gridato allo scandalo. Si credono una casta intoccabile, chi li mette in discussione è un eretico, da bruciare sulla ca(ta)sta del politically correct".

"Probabilmente si credono immuni perché quello che raccontano è omologato e copiato sugli altri giornali, perché sanno di non avere creato loro, personalmente, quella data notizia: sta anche sugli altri giornali! Una bugia è il frutto di un atto volontario con l'intento di arrecare un danno, non è un errore. Deve essere costruita a pensata, non è una cosa colposa (involontaria) ma dolosa. Si percepiscono come intoccabili, eppure, se mentono, dovrebbero risponderne, a chi è stato diffamato ed al pubblico che è stato disinformato, penalmente e civilmente. Perché si sentono immuni? E' semplice, si considerano parte di un sistema più ampio, perché si tratta di testate differenti solo per il nome, una vera e propria etichetta".

"Chi comanda? I direttori che sfornano editoriali in cui si millantano vittime e non carnefici. Gli italiani sanno come funziona il sistema mediatico e chi c'è dietro i grandi gruppi editoriali".

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