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Acqua: Gruppo Hera aderisce al CEO Water Mandate

30 gennaio 2018 | 14.29
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(Fotolia)
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Il Gruppo Hera - secondo operatore nazionale del settore idrico con 300 milioni di metri cubi di acqua venduta e 3,6 milioni di cittadini serviti - aderisce al Ceo Water Mandate, l’iniziativa del Global Compact delle Nazioni Unite promossa per rilanciare l’impegno delle aziende nella gestione sostenibile della risorsa idrica. Attiva da anni in tutti gli ambiti di intervento del Ceo Water Mandate, Hera è la seconda realtà italiana ad aderirvi dopo Enel, aggiungendosi così a oltre 100 aziende distribuite su scala globale, fra cui Veolia, Suez, Engie ed E.On.

Il Ceo Water Mandate indica un approccio al servizio idrico articolato in sei aree tematiche: si va dalle misure relative all’utilizzo diretto dell’acqua da parte dell’azienda a quelle dedicate alla catena di fornitura, passando per un’area tematica centrata sulle azioni collettive tesa a incentivare collaborazioni con soggetti terzi volte al consolidamento delle buone pratiche. Un focus è poi riservato alle politiche pubbliche, per la promozione della gestione sostenibile dell’acqua nei dibattiti pubblici, lo sviluppo delle conoscenze sull’argomento e le attività collegate alle associazioni di settore.

Il Ceo Water Mandate, inoltre, riconosce un valore importante al coinvolgimento della comunità, invitando le aziende a operare in questo senso attraverso lo sviluppo delle infrastrutture idriche e iniziative di educazione ambientale. Attenzione specifica, infine, è dedicata al tema della trasparenza, per orientare le aziende alla rendicontazione puntuale dei propri progressi nel raggiungimento di obiettivi essenziali come quelli legati all’acqua.

Dopo il recente ingresso nel CE100, programma della fondazione Ellen MacArthur che riunisce i 100 soggetti più attivi nel mondo nella transizione verso l’economia circolare, e dopo l’avvio della collaborazione con il Global Compact Network Italia, Hera intende così aderire al Ceo Water Mandate per confermare la proiezione internazionale del proprio operato, che da tempo - come rendicontato nel bilancio di sostenibilità - si inscrive a pieno titolo nel percorso tracciato dall’Unione Europea e dall’Agenda Globale dell’Onu al 2030.

Il settore idrico, del resto, rappresenta l’ambito nel quale, da sempre, Hera concentra la maggior parte dei propri investimenti, oltre 110 milioni all’anno in media negli ultimi cinque anni. Questo consente al Gruppo di mantenere in salute oltre 53mila km di rete, nonché circa 900 fra impianti di produzione, potabilizzazione e depurazione, fornendo a tutti un’acqua sicura ed economica garantita da oltre 2mila analisi al giorno e facendo fronte con successo a periodi di grave siccità come quelli verificatisi nel corso del 2017.

Attenzione all’innovazione con soluzioni tecnologiche all’avanguardia basate su automazione e telecontrollo di reti e impianti, per garantire continuità nell’approvvigionamento e mantenere le perdite delle proprie reti fra le più basse a livello nazionale. Si inserisce in questo contesto, ad esempio, lo sviluppo di una tecnica di ricerca satellitare delle perdite idriche che Hera, prima in Italia, ha sviluppato in collaborazione con la società israeliana Utilis, incrementando sensibilmente l’acqua recuperata.

D’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, Hera sta implementando i Water Safety Plans, protocolli europei per il controllo di tutte le fasi della filiera di produzione e distribuzione dell’acqua potabile. “Le sfide che riguardano l’acqua non possono che avere scala globale – afferma Stefano Venier, amministratore delegato del Gruppo Hera – ed è per questo che Hera intende continuare a configurare il proprio impegno nel quadro tracciato dalle Nazioni Unite".

"In questo senso – aggiunge Venier – Il Ceo Water Mandate rappresenta un valido strumento di attivazione attraverso il quale aziende di tutto il mondo possono riconoscersi e fare squadra per il futuro del Pianeta. D’altronde – conclude l’ad della multiutility – le aree tematiche indicate dal mandato costituiscono ambiti d’azione che Hera presidia da tempo, dimostrando di saper anticipare molti degli indirizzi a cui la comunità internazionale si è opportunamente orientata”.

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