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Gsk: "Dal 1900 abbiamo guadagnato 35 anni di vita media"

26 settembre 2019 | 12.38
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Gsk:

"Dal 1900 abbiamo guadagnato 35 anni di vita media. Il modo principale grazie al quale l'abbiamo fatto è stata la cura delle malattie infettive. Aver domato le malattie infettive è stata una delle cose più importanti fatte dall’uomo negli ultimi 300 anni", spiega Rino Rappuoli Chief Scientist GSK e amministratore delegato GSK Vaccines Italia, intervenuto nell'ambito della due giorni di 'Rising - Differentiation and Extension of Vaccination Offer in Meningitis', l'evento all’Hotel Mediterraneo di Napoli, dedicato al tema dei vaccini.

"Un esempio è la difterite - aggiunge Rappuoli - Grazie al vaccino l’abbiamo sconfitta. Nei libri di storia si raccontano molte cose importanti riguardo l’evoluzione, ma la verità è che solo la vittoria contro molte patologie ci ha dato, nel tempo, anni di vita in più". "Oggi - dice ancora l’amministratore delegato GSK – abbiamo molte difficoltà a trovare nuovi antibiotici. L’ultimo vero antibiotico è datato 1984. Poi ci sono i vaccini. Non c’è resistenza ai vaccini. Se funzionano controllano la malattia. La combinazione di igiene, antibiotici e vaccini ci ha consentito di allungare la vita media. I vaccini si facevano in modo empirico fino agli anni ’60. Poi sono arrivate le nuove tecnologie che hanno sicuramente dato una svolta storica".

"Quella che stiamo vivendo adesso è un'esplosione di tecniche innovative. Oggi faccio quello che non potevo fare 5 anni fa. Prima si pensava che non si sarebbe mai arrivati a trovare un vaccino per il meningococco B. Oggi invece quei vaccini esistono. Ma ci è voluto molto tempo. La Puglia è stata la prima nel mondo a partire con i vaccini, poi le altre regioni italiane e nel 2015 la Gran Bretagna".

"Oggi la Reverse Vaccinology è allo stato 2.0. Possiamo fare la struttura degli antigeni, degli anticorpi e degli antigeni anticorpi. Stiamo cercando di usare la Reverse Vaccinology anche per i batteri. C’è chi dice - sottolinea Rappuoli - che l’antibioticoresistenza causerà, nel 2050, più morti del cancro. Se vogliamo affrontare il problema dell’antibioticoresistenza dobbiamo usare altri metodi. Una delle sfide del futuro è fare più vaccini per i batteri resistenti agli antibiotici. Tra un paio di giorni - dice - verrà registrato anche il vaccino contro il tifo".

"Purtroppo - spiega ancora Rappuoli - nel caso dell'Hiv, avere tanti genomi non aiuta. Il problema dell'Hiv è l'imprevedibilità. Cambia una volta al giorno e la difficoltà è grossa, non abbiamo ancora una soluzione. Abbiamo lavorato con diversi esperti nel mondo per trovare un vaccino, ma non abbiamo ancora trovato nessun rimedio", conclude Rappuoli.

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