"Dopo un periodo di analisi e riflessione abbiamo preso una decisione molto netta", afferma il direttore generale della Rai, a "tutela della dignità delle persone da abusi connessi a comportamenti negativi quale incitamento all’odio, alla discriminazione e alla violenza". Tarantola: rischio 'big brother' con accesso a programmi Rai attraverso Google, Yt o Fb
"Come azienda di servizio pubblico, dopo un periodo di analisi e riflessione abbiamo preso una decisione molto netta: non manderemo in onda il racconto che l’Isis produce per la sua propaganda e ci limiteremo ad estrarne di volta in volta frammenti descritti e mediati dal lavoro dei nostri giornalisti". Lo ha detto il dg Rai, Luigi Gubitosi, nel corso dell'audizione davanti alla commissione diritti Internet a Montecitorio, presieduta da Laura Boldrini.
"Una decisione forte, consapevole e secondo me dovuta e coerente - ha aggiunto il direttore generale - con il punto 12 (della Dichiarazione dei diritti in Internet, ndr) 'Sicurezza in Rete' in cui a fianco alla non ammissione della limitazione del pensiero si inserisce la garanzia per la tutela della dignità delle persone da abusi connessi a comportamenti negativi quale incitamento all’odio, alla discriminazione e alla violenza".