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Gucci dice stop alle pellicce

12 ottobre 2017 | 12.38
LETTURA: 3 minuti

Un capo della fw 2017/2018 di Gucci (Afp) - AFP
Un capo della fw 2017/2018 di Gucci (Afp) - AFP

Il leader mondiale della moda Gucci annuncia che non utilizzerà più pellicce animali a partire dalla collezione Primavera-Estate 2018. La notizia è stata data da Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci, durante l’appuntamento "Kering Talk" al London College of Fashion.

L’impegno di Gucci è il risultato di un rapporto di lunga durata che ha avuto come interlocutori le due associazioni (italiana e americana) del network internazionale Fur Free Alliance (Ffa) nell’ambito del progetto Fur Free Retailer, una iniziativa che mira a condizionare le politiche di responsabilità sociale delle aziende moda al fine di rinunciare all’uso di pellicce animali.

L'impegno a non usare pellicce animali avrà effetto a partire dalla stagione Primavera-Estate 2018 e così nelle collezioni Gucci non saranno mai più presenti pellicce di visone, volpe, zibellino, karakul (altrimenti noto come Swakara, agnello Persiano o Astrakhan), coniglio, opossum e così come di molti altri animali appositamente allevati o catturati.

"Essere socialmente responsabili è uno dei valori fondamentali di Gucci e continueremo a cercare di fare di più per l'ambiente e gli animali - dichiara Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci - Con l'aiuto di Hsus (The Humane Society for The United States, ndr) e Lav, Gucci è entusiasta di compiere questo ulteriore passo e spera che possa contribuire a ispirare l'innovazione e diffondere consapevolezza, cambiando l'industria della moda del lusso in meglio”.

Attraverso questa nuova fur-free policy, Gucci si unisce a molti dei principali marchi mondiali di moda e rivenditori (tra cui Armani, Hugo Boss, Stella McCartney, Yoox Net-a-Porter ed altri) elencati sul portale www.furfreeretailer.com. Per la Lav e The Humane Society for The United States (Hsus), "si tratta di un risultato epocale che senz’altro potrà ispirare altre firme della moda per lavorare insieme nel rispetto dell’ambiente e degli animali, anche in risposta ad istanze sempre più sentite dai cittadini".

"La decisione di Gucci cambierà radicalmente il futuro della moda - sottolinea Simone Pavesi, responsabile Lav Area Moda Animal Free - Il rispetto degli animali è sempre più radicato nei valori delle persone e i grandi nomi della moda stanno gradualmente attuando politiche di responsabilità sociale in questa direzione. Mentre la moda diventa sempre più etica, le catene di approvvigionamento che ruotano intorno agli animali saranno una cosa del passato".

Ne è convinto anche PJ Smith, senior manager Politiche della moda per Hsus: "Con questo annuncio - dice - Gucci contribuirà a cambiare il modo in cui l'industria della moda del lusso considera gli animali. C'è un crescente segmento di nuovi consumatori etici che si preoccupano dell'innovazione e della responsabilità sociale e non vogliono avere niente a che fare con i prodotti obsoleti e crudeli come la pelliccia. Gucci lo ha capito e senz’altro beneficerà di un maggiore consenso”.

La nuova policy fur free di Gucci, per Joh Vinding, presidente dalla Fur Free Alliance, "segna un cambio di rotta per l'intera industria della moda di lusso. Gucci sta prendendo una posizione audace per gli animali, mostrando al mondo che il futuro della moda è senza pellicce”. Lav e Hsus continueranno a supportare Gucci nell’identificare e ridurre il suo impatto sugli animali e sull'ambiente.

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