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Guccini: "Il covid? Non insegnerà nulla, si dimenticherà come la seconda guerra mondiale"

05 settembre 2020 | 14.51
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Il cantautore all'Adnkronos: "Per non dimenticare ci vorrebbero dei 'ricordatori ufficiali' che lo fanno di mestiere e io forse sono tra questi"

(Adnkronos)
(Adnkronos)

"La vicenda del coronavirus non insegnerà nulla. La storia si dimentica troppo facilmente, di tutto. E si dimenticherà anche questa pandemia, come facilmente si è dimenticata la seconda guerra mondiale, con tutto quello che c'è stato e che ha comportato. Abbiamo, purtroppo, delle memorie cortissime. Per non dimenticare, ci vorrebbero dei 'ricordatori ufficiali', dei 'ricordatori' di mestiere. Forse io sono uno di quelli". Lo ha detto all'AdnKronos il cantautore e scrittore Francesco Guccini in occasione della conferenza stampa conclusiva a Palazzo Fanchetti a Venezia della 58esima edizione del Premio Campiello, dove è in finale con il romanzo "Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto" (Giunti).

Guccini ha invitato alla cautela riguardo alla fine dell'emergenza sanitaria e alle sue conseguenze: "Siamo in ripresa fino a un certo punto, c'è ancora il pericolo del Covid in giro. Non so, quindi, fino a che punto c'è la ripresa. Speriamo che ci sia una ripresa e anche una rinascita" .

Quanto all'ipotesi di poter scrivere una canzone ispirata dal coronavirus, il cantautore ha risposto secco: "Assolutamente no, non scrivo più canzoni da tempo. Con la musica ho smesso da qualche tempo. Adesso scrivo libri ogni tanto, quando ho qualcosa da dire e quando mi viene voglia. Sto pensando a un racconto, che vorrei scrivere da solo. Un nuovo romanzo per il momento non c'è, c'è solo l'idea di questo racconto".

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