Comincia oggi in Guinea la campagna elettorale che contrappone il presidente uscente Alfa Condè, primo presidente eletto democraticamente nel 2010, e il principale oppositore Cellou Dalein Diallo. Condè, un professore universitario che sta puntando tutto sulle energie rinnovabili e sul ritorno in patria delle migliori professionalità emigrate all'estero, appare in netto vantaggio. A lui i guineani riconoscono il merito di avere gestito al meglio e poi neutralizzato l'emergenza Ebola e di essersi impegnato da un lato per rimettere in moto l'economia del paese dall'altro per averne rotto l'isolamento internazionale.
Condè vanta infatti relazioni personali con personaggi come il finanziere George Soros o come quella con il presidente Francese Francois Hollande. Relazioni che ha messo a servizio del Paese. Sul fronte economico inoltre Condè può vantare la realizzazione di opere che il paese aspettava da 50 anni e che non si erano mai realizzate. Tra queste la diga di Kaletà, dove è stata costruita una centrale idroelettrica da 240mila watt, o la politica di autosufficienza alimentare che ha portato grande sollievo alla popolazione. Un altro punto a favore del presidente uscente è il suo sostenere le piccole e medie imprese. Diallo invece punta tutto sulle relazioni con il suo territorio appartenendo lui ad una etnia, quella dei Peul, maggioritaria nelle regioni centrali del paese. Le elezioni si terranno il prossimo 11 ottobre.
