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Mo: Hamas affronta Israele indebolito, alleati persi in primavere arabe

08 luglio 2014 | 17.53
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Mo: Hamas affronta Israele indebolito, alleati persi in primavere arabe

Isolato dai suoi ex alleati arabi, privato dal sostegno economico e ritrovatosi a lottare per governare la Striscia di Gaza conquistata nel 2007, Hamas risulta indebolito come non mai ad affrontare il nuovo conflitto con Israele, la cui superiorità militare rispetto al movimento palestinese è fuori discussione. "Hamas è molto debole. Affronta conflitti interni in politica e nel campo militare, e sta perdendo il sostegno del suo popolo. Finanziariamente è in bancarotta e non può pagare gli stipendi'', ha detto alla Dpa l'analista Gershon Baskin. Prova della debolezza di Hamas anche la decisione di venire a patti con il rivale al-Fatah per la formazione di un governo di unità nazionale. Allo stesso tempo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è sotto scacco dell'estrema destra che spinge per un duro intervento militare. ''Dobbiamo colpire Hamas molto duramente", ha detto il ministro degli Interni israeliano Gideon Saar.

Le tensioni tra Hamas e Israele si sono esacerbate dopo il rapimento e l'uccisione di tre giovani israeliani in Cisgiordania. Il movimento islamico palestinese ha sempre negato di essere coinvolto, ma Israele lo ritiene responsabile e ha arrestato centinaia di suoi uomini. Ma a molti israeliani non basta e chiedono vendetta. C'è anche chi ha iniziato a farsi giustizia da solo: è il caso del 16enne palestinese bruciato vivo a Gerusalemme Est la scorsa settimana da tre sospetti coloni israeliani. Ci sono poi i raid condotti dall'aviazione israeliana, l'ultimo dei quali a Khan Yunis, a sud di Gaza, costato la vita a 14 persone, tra cui donne e bambini, mentre una settantina sono rimaste ferite.

Gli analisti ritengono che la linea dura dell'ala armata di Hamas intenda ora sfruttare l'offensiva israeliana per riconquistare il sostegno popolare che l'organizzazione islamica ha perso dall'inizio delle primavere arabe. Il cambiamento radicale che ha portato alla deposizione di alcuni dei più longevi dittatori in Medioriente e nel Nord Africa aveva fatto sperare a Hamas che anche l'assedio israeliano su Gaza sarebbe terminato. Così non è stato. E la decisione di schierarsi con l'opposizione siriana a Bashar al-Assad ha fatto perdere a Hamas non solo il sostegno di Damasco, ma anche quello dell'alleato iraniano.

Anche l'Arabia Saudita ha interrotto il suo sostegno, anche finanziario, a Hamas, temendo che l'Islam politico potesse rappresentare una minaccia alla stabilità della sua monarchia. Vicini ai Fratelli Musulmani, che in Egitto hanno avuto un momento di gloria con il presidente Mohammed Morsi, ma che sono stati deposti un anno fa, Hamas si trova ora anche in difficoltà con l'attuale leadership militare, che accusa il movimento palestinese di attentati nel Sinai.

''La grande lezione dell'anno scorso è che Hamas ha valutato molto male la natura delle primavere arabe e le difficoltà conseguenti'', ha detto Yezid Sayigh del Carnegie Middle East Center citato dalla Dpa. ''C'è stato un ribaltamento nei rapporti con l'Egitto. Ora sono peggiori che sotto (l'ex presidente egiziano Hosni, ndr) Mubarak. Questo sta avendo un grande impatto economico'', ha aggiunto. Prova della debolezza di Hamas anche la decisione di venire a patti con il rivale al-Fatah del presidente dell'Anp Abu Mazen (Mahmoud Abbas) per la formazione di un governo di unità nazionale.

Nonostante tutto, Hamas resta però una parte vitale della politica palestinese e per questo gli va riconosciuto un ruolo in qualsiasi soluzione del conflitto in Medioriente. Anche se Israele si rifiuta di parlare con Hamas sostenendo che il movimento vuole la distruzione dello Stato ebraico. Ma ''chiunque vuole davvero una soluzione (della questione mediorientale, ndr) deve avere a che fare con Hamas. Non necessariamente accettare le sue condizioni, ma coinvolgerlo'', ha detto Sayigh. ''Se guardiamo al passato, è più probabile che la situazione peggiori invece di migliorare. Ma c'è sempre la possibilità che la gente risponda positivamente'', ha concluso Baskin.

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