Hillary Clinton promette che se verrà eletta alla Casa Bianca varerà leggi più severe per controllare la vendita delle armi, in particolare ai 'gun show'. E afferma di essere pronta ad agire anche aggirando l'opposizione del Congresso. Dopo la strage nel campus dell'Oregon, compiuta da un giovane con evidenti disturbi mentali che aveva potuto acquistare legalmente 13 armi, la questione del controllo delle armi, rilanciata con forza, e rabbia, da Barack Obama, irrompe nella campagna elettorale della candidata democratica.
"Non possiamo aspettare ancora di agire per prevenire la violenza delle armi. Ogni volta che c'e' un nuovo massacro i repubblicani dicono che ora non è il momento di parlare di armi. Ed in effetti è vero, non è il momento di agire da di parlare", ha scritto Clinton in un Twitter anticipando l'annuncio di oggi del piano con cui intende, una volta diventata presidente, limitare il numero delle vendite di armi.
We can’t wait any longer to act on gun violence prevention. pic.twitter.com/EZrJVtu8OC
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 4 Ottobre 2015Un'azione, spiegano dalla campagna dell'ex segretario di Stato, tesa soprattutto a regolare le vendite, finora incontrollate, durante i cosiddetti "gun show", le fiere delle armi dove si possono acquistare anche molte armi senza doversi sottoporsi ai controlli di background che vengono attuati nelle armerie vere e proprie. Clinton presenterà nei dettagli il suo piano oggi in New Hampshire, uno dei due stati, insieme all'Iowa, dove a gennaio partiranno le primarie.
Se il Congresso dovesse continuare ad opporsi a quelle che Clinton definisce, come fa Obama da anni, misure "dettate dal buon senso", la democratica afferma di essere pronta ad agire con decreto esecutivi, così come del resto negli anni scorsi ha fatto Obama varando misure, pur sempre limitate, tese ad un maggiore controllo sulle vendite.
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