Hillary Clinton trionfa in South Carolina per le primarie democratiche: l'ex segretario di Stato, ha raccolto il 73,5% dei voti, contro il 26% del rivale Bernie Sanders.
Diversi sondaggi davano all'ex first lady il sostegno del 58% degli elettori democratici. Ad avvantaggiarla è stato il voto degli afroamericani, che in questo Stato rappresentano il 28,6% della popolazione. Dal South Carolina, Clinton ottiene 39 delegati contro i 14 di Sanders. Ora Hillary, che ha già vinto in Iowa e in Nevada, mentre Sanders si è aggiudicato i consensi del New Hampshire, può arrivare con un discreto numero di delegati al 'Super Tuesday' del primo marzo, quando si voterà in 11 Stati, tra cui Texas e Virginia.
''Da domani la nostra diventa una campagna nazionale. Stiamo andando a competere per ogni voto in ogni Stato'', ha commentato l'ex segretario di Stato di fronte ai sostenitori riuniti a Columbia. E riferendosi velatamente al magnate repubblicano Donald Trump ha aggiunto: ''Non abbiamo bisogno di fare grande l'America ancora una volta. L'America non ha mai smesso di essere grande''. Da parte sua, Sanders si è congratulato con l'avversaria ricordando però che la campagna è appena iniziata.
L'attenzione ora si sposta verso il campo repubblicano dove la gara è più accesa. Il Sud è decisivo per i repubblicani: nessuno di loro potrà vincere la finale contro un democratico a novembre se non incassa il Texas e altri Stati del Sud. Marco Rubio e Ted Cruz, entrambi in corsa per la nomination Repubblicana alle presidenziali Usa, si sono schierati contro il loro rivale Donald Trump all'ultimo dibattito prima del 'Super Tuesday', la mega tornata delle primarie di martedì prossimo che coinvolge per i repubblicani 13 Stati. Il senatore della Florida e quello del Texas hanno accusato il tycoon newyorkese di avere assunto immigrati irregolari, di non avere ancora pubblicato la sua dichiarazione dei redditi e di avere cambiato opinione su diversi temi.
