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"Arrendetevi", polizia assedia Politecnico Hong Kong

18 novembre 2019 | 07.23
LETTURA: 7 minuti

Irruzione degli agenti antisommossa nel campus, occupato ormai da giorni. Frecce, mattoni e catapulte: ecco l'arsenale dei dimostranti

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Tensione altissima a Hong Kong. Dopo giorni in cui i dimostranti hanno occupato il PolyU, violenti scontri si sono verificati nella notte. Gli agenti antisommossa hanno fatto irruzione nel campus del Politecnico, arrestando diverse decine di persone questa mattina.

La polizia ha negato di aver effettuato "un raid" all'interno dell'università e ha parlato di "un'operazione di dispersione ed arresti". Per il South China Morning Post - che parla di una breve irruzione nel campus - la situazione è di stallo. A partire dalla mezzanotte, secondo le autorità, i dimostranti hanno iniziato a scagliare bombe molotv, mattoni e altre armi improvvisate e appiccato infine un incendio all'entrata principale per fermare gli agenti intenzionati a entrare nel campus universitario.

Asserragliati nel Politecnico, dopo che la polizia dell'ex colonia britannica ha attaccato con lacrimogeni e idranti gli studenti che tentavano di lasciare l'ateneo, potrebbero esserci ancora mille studenti. Secondo il consigliere legislativo del Partito democratico, Ted Hui, che si trova all'interno dell'università, potrebbero essere fino a mille le persone intrappolate, molte delle quali studenti giovani. "Nessuno vuole vedere le persone ferite, nessun cittadino di Hong Kong vuole vederlo", ha detto alla Cnn. Fonti interne al campus hanno spiegato che gli studenti si sono divisi in piccoli gruppi, rendendo più difficile quindi capire esattamente quanti siano ancora gli asserragliati, che sono stimati tra i 100 e i mille.

"Chiunque si trova all'interno del Politecnico sta partecipando a una rivolta", ha detto un portavoce della polizia di Hong Kong invitando studenti e manifestanti a "uscire e arrendersi". Il portavoce della polizia ha poi accusato i dimostranti di "provocare distruzione fine a se stessa" e ha tentato di giustificare l'uso della forza e il lancio dei lacrimogeni contro gli studenti che uscivano dall'università, affermando che hanno "tentato di lasciare all'improvviso il campus" tenendo in mano bottiglie incendiarie. "Questo è un comportamento terrificante", ha detto ancora riferendosi agli atti di vandalismo nella città. "Chi è che sta rendendo impossibile la vita quotidiana dei cittadini?", ha poi aggiunto.

Anche la governatrice di Hong Kong Carrie Lam, condannando i "rivoltosi" per i "livelli crescenti di violenza", ha esortato gli asserragliati nel Politecnico ad obbedire alla polizia e arrendersi. La dichiarazione è stata fatta sull'account Facebook in cui Carrie Lam ha riferito di essere andata a trovare in ospedale il poliziotto colpito da una freccia al polpaccio durante "la rivolta". In precedenza il capo soprintendente Kwok Ka-chuen ha definito l'attacco con le frecce "un'azione omicida, vi erano molti giornalisti in quell'area. La freccia avrebbe potuto uccidere il nostro agente o qualcun altro che si trovava in quell'area".

Gli studenti e i dimostranti asserragliati nel Politecnico "non stanno cercando di attaccare nessuno" e "la maggioranza degli studenti che sono qui vorrebbero solo andarsene e tornare a casa", ha detto ancora Ted Hui aggiungendo: "E' tutto bloccato, non possiamo uscire". E a chi gli chiedeva delle bottiglie incendiarie e delle altre armi ha detto che sono state preparate solo per "difendersi" da un assalto della polizia. Se la polizia lasciasse ai dimostranti la possibilità di lasciare il campus pacificamente lo farebbero, ha affermato poi Hui. "Direi che la maggioranza degli studenti che ora sono qui vogliono solo andarsene e tornare a casa", ha concluso. Ed in effetti molti questa mattina hanno cercato di farlo, ma sono stati attaccati ed arrestati dalla polizia in scontri violenti e sanguinosi. La polizia, in conferenza stampa, si è difesa sostenendo di aver caricato e lanciato lacrimogeni perché gli studenti (tra i quali vi sono anche molti delle scuole superiori) che uscivano di corsa dal campus avevano in mano bottiglie incendiarie.

Centinaia di persone stanno partecipando a un sit in pacifico di fronte al cordone di polizia che sta assediando il Politecnico. Secondo le foto postate sui social media, i partecipanti al sit in mostrano cartelli con scritto 'Salvate i nostri ragazzi'. In queste ore di stallo, i media hanno riportato che sono infatti molti i genitori degli studenti asserragliati che si trovano all'esterno del campus per cercare di avere notizie dei figli.

Sono 38 le persone rimaste ferite nei violentissimi scontri tra la polizia e i manifestanti ad Hong Kong nelle ultime 36 ore. Lo hanno reso noto fonti ospedaliere, specificando che cinque, tre uomini e due donne, sono in condizioni gravi. Non è chiaro se tutti siano rimasti feriti nell'assedio del Politecnico o quanti dei feriti siano dimostranti e quanti poliziotti. Tra le persone ferite vi è anche un uomo di 84 anni, precisa l'Hospital Authority che rende noto che sono 24 le persone che sono state ammesse in ospedale tra la mezzanotte di ieri e le 7.30 di questa mattina.

Sono invece 154 le persone arrestate durante il weekend per accuse che vanno dalla partecipazione ad assembramento non autorizzato, rivolta e attacchi incendiari. Lo ha detto Kwok Ka-chuen, dell'ufficio pubbliche relazioni della Polizia precisando che dall'inizio delle proteste sono state arrestate 4.491 persone, tra le quali oltre mille donne, di un'età che va da 11 ad 83 anni.

Il governo di Hong Kong sta considerando la possibilità di rimandare le elezioni locali fissate per domenica prossima di fronte all'acuirsi delle proteste, ha riferito il segretario agli Affari costituzionali Patrick Nip che, in un'intervista alla radio Rthk, ha detto che il caos ed i disordini "hanno ovviamente ridotto la possibilità di svolgere elezioni come fissato". "Rinviare le elezioni è una decisione difficile da prendere e noi non lo prenderemo se non sarà assolutamente necessario", ha concluso.

Nel frattempo l'Alta Corte di Hong Kong, citata dai media locali, ha decretato che il divieto di indossare maschere durante le manifestazioni di protesta è incostituzionale. La Corte ha stabilito che il divieto adottato nel quadro delle leggi di emergenza è "incompatibile con la Legge fondamentale", riferiscono il South China Morning Post e l'emittente pubblica Radio Television Hong Kong. Il divieto era stato introdotto ad ottobre dal capo dell'esecutivo Carrie Lam. "Una rara vittoria legale per i manifestanti di Hong Kong", ha twittato l'attivista pro-democrazia Joshua Wong.

Ue - La Commissione europea "continua a monitorare con molta attenzione la situazione ad Hong Kong, in particolare al Politecnico. Abbiamo visto notizie secondo le quali soccorritori e personale medico sono stati arrestati mentre tentavano di soccorrere i feriti. Questo è fonte di estrema preoccupazione: ripetiamo il nostro appello alla moderazione. Qualsiasi violenza è inaccettabile". Lo dice la portavoce della Commissione europea Maja Kocijancic, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. "Tutte le azioni delle forze dell'ordine - prosegue - devono rimanere strettamente proporzionate; le libertà fondamentali, in particolare il diritto di riunione e di espressione, vanno rispettate. Ci piacerebbe vedere una rinuncia alla violenza e all'uso della forza, in modo da vedere sforzi per far calare la tensione. Solo un vero dialogo può portare una soluzione durevole alla situazione attuale", conclude la portavoce.

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