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I 50 anni di Björk: "Andare in Chiesa? Preferisco passeggiare"

18 novembre 2015 | 12.03
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"Andare in Chiesa o in terapia? Preferisco passeggiare nella natura incontaminata": è questo il rimedio di Björk alle preoccupazioni e alle tribolazioni della vita quotidiana. A pochi giorni dai 50 anni - lì compirà il 21 novembre - la cantante islandese ha rilasciato un'intervista al Guardian in cui ha descritto il rapporto sacrale con la sua terra.

Durante l'Airwaves Festival, rassegna che celebra la creatività islandese, Björk ha regalato alcuni aneddoti della sua adolescenza: "Sono cresciuta nei sobborghi di Reykjavìk. Vivevo nell'ultimo isolato prima della tundra e spesso camminavo da sola e cantavo a squarciagola. Penso che molti islandesi lo facciano: non vai in Chiesa o in terapia, fai una passeggiata e ti senti meglio".

Nata nell'ambiente alternativo tra fine anni Settanta e inizio anni Ottanta, Björk debutta come solista nel 1992 e con gli album 'Homogenic' (1997) e 'Vespertine' (2001) mescola i toni dance dei primi dischi a influssi elettronici e wave. La sua è una sperimentazione anche strumentale che trova fulgidi esempi nel disco 'Biophilia' 2011, in cui utilizza lo 'sharpichord' e il 'tesla coil'. Il suo eclettismo la porta a cimentarsi spesso con il cinema e vincere, nel 2000, il premio come Migliore Attrice al Festival di Cannes.

Da sempre legata alla sua terra d'origine - i cui influssi si ritrovano in brani come 'Jòga' e 'Unravel' - di recente Björk ha tenuto una conferenza stampa, accompagnata da petizione postata su Twitter, per porre l'attenzione sul trattamento delle lande islandesi, aree di rara bellezza e delicatezza che potrebbero subire danni irreparabili a causa dei lavori di estensione del tunnel della Manica.

Le brulle e spopolate distese in cui è nata e cresciuta sono i luoghi in cui Björk trova pace e ispirazione: "Quando ero piccola facevo autostop e campeggiavo, passando diverse giornate in completa solitudine. La prima paghetta che ho ricevuto, a 13 anni, l'ho usata per comprare una tenda".

"Non penso di essere sola in quest'idea" - ha concluso la cantante - "c'è una sorta di sacralità che aleggia su questi paesaggi".

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